Il monitoraggio Inps sul primo semestre 2020: nei trattamenti di vecchiaia le donne superano gli uomini di 18 punti
Nei primi sei mesi dell’anno le donne hanno dato un distacco di 18 punti agli uomini nella corsa alla pensione, con una percentuale di nuove decorrenze che è passata da 96 a 114. A fine giugno, in particolare, le nuove pensioni in pagamento sono state 318.370, poco più della metà (55,4%) del totale dei nuovi pensionamenti avviati da Inps nell’intero 2019 (573.944).
Sul complesso delle gestioni le nuove pensioni di vecchiaia sono state 110mila, un dato che comprende anche 34.379 nuovi assegni sociali. Dietro il sorpasso dei ritiri femminili su quelli maschili c’è proprio il maggior flusso dei pensionamenti di vecchiaia, più utilizzati dalle lavoratrici che con le loro carriere contributive spesso più frammentate non riescono ad agguantare il pensionamento di anzianità.
Guardando al fondo lavoratori dipendenti, il più rilevante, il numero delle pensioni di vecchiaia liquidate, con decorrenza gennaio-giugno, è stato pari a 34.823.
Nello stesso periodo del 2019 erano 10.700. Cifra più che triplicata. Per le pensioni delle donne l’incremento è ancora più forte: a 17.789 da 3.565; cinque volte tanto. Nessuna novità sugli importi medi delle nuove pensioni, sostanzialmente in linea con quelli del 2019. Le anticipate, appannaggio di lavoratori maschi con carriere forti e continue, hanno oscillato attorno ai 1.900 euro, più del doppio delle pensioni di vecchia, ferme a 723 euro, una media abbassata dagli assegni sociali, che pesano per poco meno di un terzo su questo aggregato.
Più lento invece il passo delle anzianità/anticipate, che si sono fermate a 97.671. La frenata delle uscite anticipate si era già manifestata nel primo trimestre, a conferma del netto calo di domande per “Quota 100”, che invece aveva gonfiato questo canale di uscita nel 2019, anno in cui gli anticipi sono stati 204.741. I dati Inps sui flussi di pensionamento non hanno cambiato format con la sperimentazione introdotta nel triennio 2019-2021 per “Quota 100” e le altre flessibilità, come la proroga dell’Ape sociale o “Opzione donna”, scelta che rende impossibile una lettura sul “tiraggio” di questi nuovi canali di uscita.
Con le anzianità in pensione a 61 anni
Le età medie alla decorrenza delle nuove pensioni di vecchiaia per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti è stata di 67 anni (requisito ordinario) mentre per gli anticipi è stata di 61 anni e 4 mesi (61 anni per le donne). Il dato è inferiore di un anno rispetto all’età media degli anticipi del 2019 ed è quasi certamente dovuto ai nuovi prepensionamenti legati a crisi aziendali. Un livello significativamente basso se confrontato con le età medie di pensionamento dei principali paesi europei.
(Il Sole24Ore)