Nel giorno degli interrogatori dei carabinieri arrestati a Piacenza, il comando generale dei carabinieri ha disposto il trasferimento dei vertici locali dell’Arma:
a partire da oggi hanno lasciato l’incarico il comandante provinciale Stefano Savo, il comandante del reparto operativo Marco Iannucci e il comandante del nucleo investigativo Giuseppe Pischedda. I tre non sono coinvolti al momento nell’inchiesta ma la decisione è stata presa, sottolineano fonti dell’Arma, “da un lato per il sereno e regolare svolgimento delle attività di servizio, dall’altro per recuperare rapporto di fiducia tra la cittadinanza e l’Arma“. Ieri in città era arrivato il nuovo comandante della compagnia di Piacenza, il capitano Giancarmine Carusone, in sostituzione del maggiore Stefano Bezzeccheri, sospeso da mercoledì insieme agli altri nove militari indagati.
Non solo. E’ previsto per la prossima settimana un sopralluogo dei carabinieri del Ris di Parma all’interno della caserma Levante, finita sotto sequestro.
Gli specialisti hanno ricevuto l’incarico per una perizia tecnica, dovranno cercare tracce biologiche ed ematiche che potrebbero essere connesse con i pestaggi, e non solo, avvenuti nei locali.
“Mi è crollato il mondo addosso”, ha detto l’appuntato Angelo Esposito, in un passaggio del lungo interrogatorio di garanzia davanti al gip in corso nel carcere a Piacenza. Lo ha riferito il suo legale. Esposito è stato arrestato insieme ad altri 5 carabinieri (uno è ai domiciliari) ed è accusato come gli altri di pestaggi, torture, spaccio di sostanze stupefacenti. Tutti reati rispetto al quale si è detto estraneo. Durante l’interrogatorio, concluso in serata, l’appuntato è scoppiato più volte a piangere. “Il mio assistito – ha detto l’avvocato Pierpaolo Rivello – ha risposto alle domande del magistrato. Il suo è stato il pianto di una persona innocente, del tutto estranea al mondo di violenza e di soldi illeciti. Viveva in un alloggio di servizio non avendo i soldi per un affitto”. La difesa dell’appuntato ha chiesto al gip la scarcerazione e il giudice si è riservato sulla decisione.
Anche un altro dei militari coinvolti, Daniele Spagnolo, il primo dei carabinieri a essere interrogato, ha risposto a tutte le domande. La sua avvocata, Francesca Beoni, lo ha definito “provato”. L’interrogatorio di garanzia davanti al gip è durato più di due ore. Con gli altri indagati, è accusato tra le altre cose di avere picchiato un giovane nigeriano “tanto da farlo crollare a terra e sanguinare”, come si legge nel capo d’imputazione
(La Repubblica)