In Veneto 1,18, Emilia Romagna 1,14, Piemonte 1,07, Liguria 1,06, Lazio 1, 04 e Lombardia 1
«Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg (periodo 6/7-19/7) di 4.6 per 100.000 abitanti (stabile rispetto al periodo 29/6-5/7). A livello nazionale, si osserva una leggera diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale di 0.95, sebbene sia maggiore ad 1 nel suo intervallo di confidenza maggiore. Questo indica che la trasmissione nel nostro paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane». Sono queste le principali evidenze del monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute (qui i dati del monitoraggio precedente).
«L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana – sottolinea il rapporto – è ormai intorno ai 40 anni; questo è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane e in parte all’identificazione di casi asintomatici tramite screening in fasce di età più basse.
Questo comporta un rischio più basso nel breve periodo di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari». «Si segnala in alcune Regioni la presenza di nuovi casi di infezione importati da altra Regione e/o da Stato estero. Si conferma perciò una situazione epidemiologica estremamente fluida». In particolare 9 Regioni «hanno avuto un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati». Tuttavia in alcune di queste Regioni, seppure in aumento, «il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è molto basso (inferiore a 10 casi diagnosticati a settimana o con incidenza settimanale inferiore a 1/100.000)», e in nessuna «sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati».
L’indice Rt — che misura il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure decise per contenere la malattia — ha superato il livello di guardia (che è 1) in 6 Regioni: Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Lazio e Lombardia (dove l’indice è uguale a 1).
Di seguito, i dati fondamentali delle diverse Regioni e Province autonome:
Abruzzo: 0.5
Basilicata: Rt 0.06
Calabria: Rt 0
Campania: Rt 0.8
Emilia Romagna: Rt 1.14
Friuli-Venezia Giulia: Rt 0.71
Lazio: Rt 1.04
Liguria: Rt 1.06
Lombardia: Rt 1
Marche: Rt 0.62
Molise: Rt 0
Piemonte: Rt 1.07
Bolzano: Rt 0.57
Trento: Rt 0.38
Puglia: Rt 0
Umbria: Rt 0.3
Sardegna: Rt 0.32
Sicilia: Rt 0.88
Toscana: Rt 0.99
Valle d’Aosta: Rt 0.1
Veneto: Rt 1.18
(Corriere della Sera)