24 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

I sommersi e i salvati

FOCSIV con la Campagna Io Accolgo e nel quadro del progetto Volti delle Migrazioni ha firmato l’appello “I sommersi e i salvati” (qui sotto riportato) e invita tutti a firmarlo.

E’ uno scandalo che recentemente la Camera abbia approvato un nuovo finanziamento della missione italiana in Libia a supporto della guardia costiera locale

che più volte non ha rispettato i diritti umani dei migranti, riportandoli in campi di concentramento, in un Paese in guerra e che non riconosce l’asilo. L’Italia diviene così complice in spregio alla sua costituzione.

L’Unione europea finora ho sostenuto l’accordo italiano con la Libia e le operazioni della guardia costiera libica. Probabilmente in Settembre la Commissione europea avanzerà un nuovo Patto su migrazioni e asilo. E’ importante che questo Patto metta al centro il rispetto dei diritti umani accanto a misure umanitarie per la popolazione locale e i migranti colpiti dalla guerra, e con una posizione europea unitaria forte a fianco delle Nazioni Unite per la cessazione delle ostilità e l’avvio di un processo di pacificazione.

Ecco l’appello che puoi firmare

(https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdva6sute_et_sK-XQ7oUkU1J5ChzEnFVjxQIuOGhEpcmbqOg/viewform)

A guardare l’immagine ripresa dall’aereo Seabird della Sea Watch che ritrae il cadavere di un uomo incastrato tra i tubolari di un gommone, a 40 miglia dalla costa libica, viene in mente il titolo del fondamentale libro di Primo Levi: I sommersi e i salvati, appunto. Quella foto è solo l’ultima testimonianza di una tragedia in corso da anni nel Mare Mediterraneo. I fatti dimostrano, in maniera inequivocabile, che le strategie finora adottate per controllare il flusso di migranti e profughi verso le coste dell’Europa sono state fallimentari e destinate a riprodurre all’infinito la strage.

Gli uomini, le donne e i bambini che prendono il mare dalle coste libiche fuggono da situazioni di estrema miseria, regimi dispotici, persecuzioni tribali, conflitti etnici, guerre crudeli e catastrofi ambientali. E, una volta arrivati in Libia, sono sottoposti a un sistema di violenze, estorsioni, detenzione inumana, sevizie, stupri e torture. Le testimonianze sulle violazioni dei diritti umani che avvengono quotidianamente in un paese lacerato dalla guerra civile sono univoche e provengono dagli organismi internazionali, dalle agenzie umanitarie e da tutte le fonti di informazione.

Giovedì 16 luglio la Camera dei Deputati, per il quarto anno consecutivo, ha approvato il finanziamento della missione italiana in Libia, che prevede in particolare il sostegno economico alla cosiddetta guardia costiera libica e l’attività di formazione e addestramento dei suoi componenti. Lo consideriamo un atto gravissimo.
Per capirci, la guardia costiera libica è quella che non ha raccolto la richiesta di recupero del cadavere dell’uomo fotografato da Sea Bird. Ed è sempre la stessa che, ormai da anni, è parte dell’organizzazione del traffico di esseri umani che passa attraverso la Libia; e ancora, è il corpo militare che non soccorre chi fa naufragio e che riporta i sopravvissuti nei centri di detenzione. Questa è l’attività criminale che l’Italia ha deciso di continuare a finanziare. Su tutto ciò non vogliamo tacere e, ciascuno nel suo campo e con le sue risorse, vogliamo proporre all’opinione pubblica, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, i seguenti obiettivi che corrispondono ad altrettante irrinunciabili urgenze:

– Non più fondi alla guardia costiera libica: non si deve finanziare un corpo non ufficiale che svolge il lavoro sporco respingendo le persone intercettate in mare e imprigionandole in decine e decine di centri di detenzione.

– Chiusura ed evacuazione dei centri di detenzione e trasferimento dei migranti fuori dalla Libia: sappiamo a quali orrori sono sottoposte le persone rinchiuse nei centri – governativi e non – in mano a milizie e trafficanti. Queste strutture vanno chiuse.

– Corridoi umanitari per garantire alle persone in fuga di trovare protezione senza mettere a repentaglio la propria vita: l’Italia, d’intesa con altri Stati europei, deve promuovere una grande operazione umanitaria per il trasferimento e il reinsediamento nei paesi di accoglienza delle persone evacuate: così come avviene da anni, se pure per gruppi ristretti, grazie all’opera di organizzazioni internazionali e realtà private di ispirazione religiosa.

Troviamoci lunedì 27 luglio alle ore 18.00 in Piazza San Silvestro a Roma. Letture di Ascanio Celestini e Valentina Carnelutti.

Luigi Manconi Roberto Saviano Valeria Parrella Michela Murgia Sandro Veronesi Luigi Ferrajoli Elena Stancanelli Alessandro Bergonzoni Nadia Terranova Ascanio Celestini Fabrizio Gifuni Nello Scavo Maurizio Maggiani Ero Straniero A Buon Diritto Sea-Watch Open Arms Mediterranea Centro Astalli Casa della Carità Amnesty International ACLI CILD Mediterranean Hope Arci Oxfam Terra! CNCA ActionAid Radicali italiani Emma Bonino Riccardo Magi Gianni Cuperlo Laura Boldrini Matteo Orfini Erasmo Palazzotto Alessandro Capriccioli Gad Lerner Teresa Ciabatti Hamid Ziarati Christian Raimo Chiara Valerio Roberto Alajmo Caterina Bonvicini Antonio Leotti Riccardo Chiaberge Valerio Nicolosi Riccardo Rodolfi Silvia Giagnoni Massimo Coppola.

(Focsiv)

Ultimi articoli