26 Dicembre, 2024
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Migranti, il sindaco di Lampedusa: “Dichiaro stato di emergenza”. Il mercantile Cosmo in attesa di un porto sicuro

È una situazione ormai ingestibile. Se il governo non proclamerà lo Stato di emergenza per Lampedusa lo farò io. L’hotspot non è più in grado di accogliere migranti, la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull’amministrazione comunale e sui lampedusani”. Così il sindaco di Lampedusa Totò Martello commenta l’ultima raffica di sbarchi nell’isola (altri tre nelle ultime ore) e la situazione nell’hotspot dell’isola dove si trovano in questo momento oltre mille migranti, dieci volta la capienza massima prevista.

“Oggi non ci saranno trasferimenti in traghetto verso Porto Empedocle – sottolinea il sindaco – e intanto i barchini provenienti dalla Tunisia stanno continuando ad approdare sull’isola”.  In questo momento sulla banchina si trovano una cinquantina di migranti ancora in attesa che venga deciso dove saranno smistati.

Nella notte 110 migranti sono stati soccorsi da un mercantile italiano, il Cosmo, altri 70 che viaggiavano su un gommone vicino intercettati da una motovedetta libica e riportati indietro.

Dopo ore di richieste di aiuto alle autorità maltesi e italiane si è conclusa così la vicenda dei due gommoni che ieri pomeriggio avevano lanciato la richiesta di aiuto al centralino Alarm Phone. Erano in zona Sar maltese e nessuno li soccorreva. Ora un terzo gommone con 56 persone a bordo attende i soccorsi.
Dall’alto l’aereo Seabird della ong tedesca Sea Watch aveva ripreso i due gommoni, con i tubolari sgonfi e i migranti che per salvarsi cercavano di tirare fuori l’acqua dal fondo delle imbarcazioni. Appelli ai centri di soccorsi di Malta e Italia caduti nel vuoto fino all’intervento di una motovedetta libica che ha riportato indietro i migranti sul gommone più piccolo.
Alla fine il comandante del mercantile ha deciso di intervenire e ha preso a bordo i 110 migranti, tutti senza giubbotto, che rischiavano di naufragare. Adesso, come in altri casi in cui navi civili soccorrono naufraghi, si pone il problema di assegnare alla svelta un porto di sbarco. Il Cosmo non è infatti attrezzato per il soccorso e naturalmente il suo equipaggio non è dotato dei dispositivi di sicurezza necessari per trattare i migranti secondo le norme anti-Covid

(La Repubblica)

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