“Dacci i soldi se no ti accoltelliamo” gli dicevano mentre lo colpivano con un bottiglia dopo che era caduto a terra.
Camminava in via dell’Aquilone, a Perugia, quando il 17enne era stato bloccato, picchiato e ferito da un trio di ragazzi che lo hanno rapinato.
Quei tre giovani, tutti di origine straniera ma con cittadinanza italiana – adesso sono agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, come disposto dal gip di Perugia, Valerio D’Andria nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dagli agenti della squadra mobile di Perugia, guidata da Carmelo Alba e dal vice, Adriano Felici. E’ proprio nell’ordinanza che viene ricostruita la rapina che l’11 giugno si è verificata in pieno giorno ai danni di un 17enne, poi finito in ospedale con una ferita alla testa per la bottigliata. E’ stato lui a sporgere denuncia la sera stessa e raccontare che “mentre camminava è stato fermato da due ragazzi. In modo perentorio e minaccioso costoro gli intimavano di dare loro tutto quello che aveva. Il primo gli prendeva la catenina che aveva al collo facendola cadere a terra, poi entrambi lo sbattevano contro il muro, lo trattenevano per il giacchetto e gli frugavano nelle tasche. A quel punto sopraggiungeva un’altra persona che dava manforte agli altri due. Il ragazzo rapinato, legato affettivamente alla catenina si chinava a terra e la raccoglieva, veniva però risollevato a sottoposto a nuove violenze, in particolare a strattoni e spinte e il terzo soggetto, da poco arrivato lo colpiva con una bottigliata vicino alla testa.
Uno degli aggressori inoltre gli diceva di dargli il portafogli altrimenti lo avrebbero accoltellato”.
A quel punto il 17enne ha consegnato 20 euro a testa ai suoi aggressori, ma al terzo non bastavano e ne ha presi altri 20.Il ragazzo era andato immediatamente al pronto soccorso e aveva subito sporto denuncia parlando di due ragazzi magrebini e uno di colore, che parlavano tutti italiano. La descrizione fornita dal ragazzo era stata da subito molto dettagliata e aveva aiutato gli agenti della mobile ad individuare i responsabili nei filmati delle telecamere di sicurezza della zona. Era stato lui stesso a riconoscerli tutti e tre. E, oltre a lui, anche un altra persone, il titolare di un negozio del centro, li aveva visti poco prima. Si tratta di tre ragazzi, di 23 e 19 anni, uno dei quali con precedenti penali. I tre sono difesi dagli avvocati Gemma Bracco, Donatella Panzarola e Carlo Fulvio Maiorca.
(Corrieree Umbria)