27 Dicembre, 2024
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Migranti, Lamorgese: “Il governo invierà in Sicilia militari e navi per quarantena”

Governo pronto a mandare i militari in Sicilia.

Sempre più tesa la situazione nei centri per migranti: “A breve verrà inviato personale militare dell’operazione Strade sicure”. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Il governatore le ha manifestato “tutte le sue preoccupazioni per la situazione in atto dovuta alla pressione migratoria che grava sull’isola”.

Sono stati intanto rintracciati quasi tutti i cento i migranti  che si erano allontanati  dalla struttura di Porto Empedocle questa mattina. In Sicilia la situazione si è fatta sempre più tesa, ora dopo ora e il Viminale sta cercando in tutti i modi di tranquillizzare gli amministratori locali. La ministra ha ssicurato che “nell’hotspot di Lampedusa e nell’hub di Porto empedocle, sono stati intensificati i trasferimenti dei migranti verso altre strutture e che, entro la giornata di domani, verrà completato lo spostamento di circa 520 migranti”.

“Entro pochi giorni sarà garantito l’invio nelle acque della Sicilia di una capiente nave-passeggeri da riservare ai migranti”.

Il governatore Musumeci spiega: “Ho denunciato, ancora una volta, la insostenibile situazione nell’Isola e la preoccupazione dei sindaci e delle comunità locali la cui esasperazione rischia di creare, specie in alcune zone, tensione e allarme sociale. Ho ricevuto precise garanzie sulla presenza di navi-quarantena lungo le coste siciliane e in prossimità dell’isola di Lampedusa, oltre la presenza di contingenti militari da affiancare alle poche e stremate unità delle forze dell’ordine per evitare il ripetersi di fughe dai Centri di accoglienza. Ormai appare chiaro come in Sicilia la questione migranti sia diventata anche una questione di ordine pubblico e di salute che non può più essere sottovalutata”.

Critica la situazione sbarchi a Lampedusa negli ultimi giorni. Sono 114 le persone soccorse su due barconi e sbarcate sull’isola durante la notte tra domenica e lunedì. La Guardia costiera ha rintracciato al largo dell’isola 70 tunisini su un natante. Neanche il tempo d’ultimare le procedure di trasferimento verso l’hotspot che la Capitaneria ha avvistato e agganciato un altro barcone con a bordo 44 extracomunitari: 4 marocchini e 40 originari del Bangladesh. Anche i due gruppi sono stati portati al centro di prima accoglienza dove si trovano, al momento, 650 persone, con una capienza limite di 95 persone. Ieri 520 migranti erano stati accompagnati in altre strutture. Due barche con a bordo rispettivamente 7 e 16 tunisini, sono arrivate direttamente al molo Madonnina di Lampedusa (Ag) lunedì. A bloccare i migranti, subito dopo gli approdi autonomi, sono stati i militari della Guardia di finanza. Dopo i primi controlli sanitari le persone sono state accompagnate all’hotspot.

Alcuni abitanti dell’isola, nella notte, hanno bloccato tendendo una corda l’unica strada d’accesso al molo commerciale.

Fra i manifestanti anche l’ex senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano. Al molo sono andati la Digos, i poliziotti dell’Immigrazione e i carabinieri. “Abbiamo bloccato tutto, non entra nessuno e non esce nessuno – è stato detto durante la protesta – . Siamo stanchi, adesso basta”. La protesta è avvenuta mentre era in corso lo sbarco dei 44 migranti soccorsi in mare aperto dalla Guardia costiera. “Chiediamo due aerei per trasferire, immediatamente, questi migranti che sono sull’isola perché siamo in pericolo” ha detto Maraventano.

“Avrete già letto dei 100 migranti scappati a Caltanissetta. Si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall’hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri. Nessuno dica che è responsabilità delle forze dell’ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati. È semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che ‘tutto va bene'”.
Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Pretendo rispetto per la Sicilia – aggiunge il Governatore – , non può essere trattata come una colonia. Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c’è troppa improvvisazione e superficialità”.

E ai fatti di Caltanissetta stamattina si sono aggiunti quelli di Porto Empedocle

(La Repubblica)

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