I legali di Aria bloccarono la donazione
Attilio Fontana, il governatore della Lombardia al centro del cosiddetto ‘Caso camici’ venne multato dall’Anac per omessa dichiarazione dello stato patrimoniale nel 2017.
Lo riporta il Corriere della sera. Il presidente di Regione Lombardia venne sanzionato per non aver fornito al Comune di Varese – di cui è stato sindaco fino al giugno 2016 – lo stato patrimoniale del 2016 (relativo al 2015) da cui sarebbe risultata la nuova disponibilità 5 milioni di euro che erano stati sanati in rientro dalla Svizzera utilizzando lo scudo fiscale.
“L’Anac chiede lumi e così alla fine di gennaio 2017 di nuovo il responsabile anticorruzione del Comune conferma che Fontana ha continuato a non trasmettere la dichiarazione di legge benché gli sia stata sollecitata molte volte. Così la dirigente dell’Uvot-Ufficio di vigilanza sugli obblighi di trasparenza, all’interno di Anac, sanziona con mille euro”. Fontana, sempre secondo il Corriere, dei due trust creati dalla madre defunta che “risultava intestataria”, in uno risultava “il soggetto delegato” e nell’altro “il beneficiario economico”.
Le bandiere di Bahamas e Svizzera e, per qualche secondo, anche un naso da pinocchio:
così il consigliere lombardo del Pd, Pietro Bussolati, si è presentato in Aula nella ripresa pomeridiana dei lavori in Consiglio Regionale. In aula sono quindi comparse le bandiere degli stati in cui aveva aperto conti correnti Maria Giovanna Brunella, madre del governatore Attilio Fontana che li ha ereditati. Trustee del conto alle Bahamas – si legge su un documento pubblicato sul blog di Domani – era la Obbligo Familienstiftung, ovvero una fondazione familiare con sede a Vaduz, nel Liechtenstein.
“Dovreste sventolare queste bandiere – ha detto Bussolati facendo riferimento a quelle con la rosa camuna esposte ieri dai consiglieri della Lega al termine del discorso di Fontana -. Mi scuso se non ho quelle del Liechtenstein, non sono riuscito a trovarle. Vergogna, siete il partito del popolo contro le élite che fa i trust all’estero: andate a casa”. “Dopo il conto svizzero, la multa di Anac, il trust alle Bahamas, spunta pure la Fondazione in Liechtenstein – ha scritto in una nota Massimo De Rosa, capogruppo del M5S – , il nostro Governatore è davvero un uomo da tesori straordinari. Noi dell’opposizione potremmo anche fermarci e stare a braccia conserte, perché a destabilizzare la Lombardia ci pensa il suo Governatore”.
E’ stato l’ufficio legale di Aria, la centrale acquisti di Regione Lombardia, a dare il parere negativo e quindi a non accettare la donazione di camici da parte della Dama,
società di cui il cognato del governatore della Lombardia Attilio Fontana, Andrea Dini, è amministratore delegato e la moglie ha una quota del 10%. E’ un particolare che emerge dalle indagini sulla vicenda della fornitura di 75 mila camici e altri dpi per oltre mezzo milione di euro e trasformata in corso d’opera in donazione.
Donazione di “non modico valore” che, secondo il codice, necessita dell’atto pubblico notarile e della presenza di due testimoni. Quindi non era sufficiente la mail mandata da Dini lo scorso 20 maggio all’allora dg di Aria Filippo Bongiovanni per revocare il contratto di fornitura. In più, a contribuire al rigetto del cospicuo regalo è stato anche il conflitto di interessi
(Ansa)