23 Novembre, 2024
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Coronavirus, infettivologo francese: “Giovani contagiatevi per essere immuni a settembre”

Arriva dalla Francia la proposta di arrivare ad un’immunità di gregge, ma solo per i giovani, invitandoli al contagio per ritrovarsi all’apertura delle scuole immunizzati.

Il tutto tenendoli però nel frattempo a distanza di sicurezza dai familiari più adulti. Un’idea che fa discutere, applicabile forse più facilmente nei paesi nordici dove i giovani vivono vite separate giù da teenagers, ma di più complicata attuazione in Italia dove moltissimi passano le vacanze estive in famiglia, e spesso dai nonni, tra i più fragili e colpiti dalla pandemia.

Per il professor Eric Caumes, noto infettivologo del più importante ospedale parigino, il Pitié Salpêtrière, è infatti ora di cambiare strategia per la lotta al Covid-19 “prima di andare a sbattere”.

Primario del reparto malattie infettive, pensa a una sorta di “immunità di gregge” per i giovani, che potrebbero contaminarsi durante l’estate evitando i contatti con i familiari. Ma arrivando alla riapertura delle scuole già immunizzati.
Il professor Caumes spiega che ormai il virus in Francia “circola in diversi luoghi” del Paese, “probabilmente a causa delle vacanze che ne hanno favorito la propagazione nelle zone turistiche. Le autorità, purtroppo – ammette – non riescono più a controllare certi focolai. Esploderà in diversi punti contemporaneamente”. Per lui, la rapidità di reazione delle strutture sanitarie nell’effettuare test è insufficiente: “il problema è che corriamo sempre dietro all’epidemia invece di anticiparla. Questo virus è chiaramente troppo intelligente per gli europei, a parte i tedeschi”.

Il problema dell’alto numero di giovani infettati in quest’ultimo periodo è “delicato” per il prof. Caumes: “Non possiamo imporre loro la mascherina ovunque e vietare di riunirsi, soprattutto in piena estate. Forse non sarà politicamente corretto, ma io sono sempre più convinto che bisogna lasciare che si contaminino fra loro, a condizione che non abbiano contatti con i genitori e i nonni. Altrimenti i giovani saranno un serbatoio di contagio e ci ritroveremo con un’epidemia ingestibile. Lasciandoli che si contagino fra loro, parteciperanno all’immunità di gregge e al rientro a scuola sarà più efficace nelle scuole e nelle università. Anche se ciò avrà conseguenze perché anche i giovani possono avere forme gravi”

(La Repubblica)

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