“Caro senatore Salvini, Lei ha dichiarato che non mette la mascherina. Io a differenza sua la mascherina la metto.Perché un decreto della presidenza del consiglio dice che va messa.
Perché chi ha le competenze e la conoscenza per dirmi cosa fare mi dice che la devo indossare. Perché io a differenza sua non ho un’immunita parlamentare e non sono al di sopra della legge e se non la indosso ne rispondo agli organi competenti. Perché io a differenza sua ho rispetto per i 35.112 italiani morti e per le loro famiglie…” Inizia così il post pubblicato qualche giorno fa su Facebook da Paolo Baldini, 48 anni, infermiere, 20 anni in prima linea tra pronto soccorso, ambulanze, che nei giorni del Covid 19 rispondeva alle chiamate disperate che arrivavano dal lodigiano al 118 di Niguarda. Sotto il testo indirizzato al leader della Lega la sua fotografia con il volto coperto da una mascherina.
E’ partita cosi, sul web e soprattutto attraverso Fb, la protesta di chi lavora negli ospedali e ha visto gli effetti del virus, contro il leader della Lega
che nei giorni scorsi si è rifiutato di mettere la mascherina in Senato. Una sorta di catena, di testimonianza, una copia incolla con ognuno che pistava la sua fotografia con mascherina e le stesse parole.
Metto la mascherina “Perché io a differenza sua ho rispetto per chi si è’ ammalato e per chi ha perso il lavoro a causa di questa pandemia.
Perché io a differenza sua ho rispetto per i milioni di italiani che sono stati a casa ed hanno rinunciato alla propria libertà per un senso civico ed un bene comune. Perché io a differenza sua,purtroppo,ho visto cosa può fare questo virus e non ho nessuna voglia di tornare in quell’incubo. Nessuna.Proprio nessuna. Io non sono Salvini.Io ci metto la faccia e spero di non essere l’unico.#iononsonosalvini,#iomettolamascherina ha scritto tra gli altri Stefano Caldana che ha lavorato agli Spedali Civili di Brescia.
(La Repubblica)