22 Dicembre, 2024
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Decreto Agosto: nuova cassa integrazione e sconti sui contributi per salvare il lavoro

Governo pronto a rifinanziare la cassa integrazione e varare uno sgravio sulle assunzioni stabili. Tra i nodi da sciogliere la proroga del divieto di licenziare

 

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Arginare la perdita di posti di lavoro legata all’epidemia da coronavirus, tamponando le conseguenze economiche della crisi per imprese e lavoratori. Ma anche incentivare nuove assunzioni e sostenere la riqualificazione del personale. Sono i due binari sui quali si muove il pacchetto di misure in arrivo con il decreto Agosto che dovrebbe essere varato in settimana dal Governo, dopo il via libera allo scostamento di bilancio da 25 miliardi.

Rispondono al primo obiettivo la proroga di 18 settimane della cassa integrazione, la nuova proroga di due mesi delle indennità di disoccupazione Naspi e Discoll in scadenza a maggio e giugno, le indennità per giugno e luglio ai lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo.

Misure in discussione

Per sostenere l’occupazione, dopo la perdita di 600mila posti di lavoro da febbraio a giugno e dopo il crollo del Pil nel secondo trimestre del 12,4%, il Governo dovrebbe introdurre sgravi contributivi di due tipi a favore dei datori di lavoro. Un esonero dai contributi andrà a premiare le aziende che riportano i lavoratori in attività, dopo aver fruito della Cig a maggio e giugno: in base alla bozza del decreto circolata finora, lo sgravio dovrebbe durare quattro mesi ed essere commisurato alle ore di cassa fruite. Un secondo aiuto dovrebbe durare sei mesi e premiare, con lo sconto totale dei contributi dovuti, i datori che assumeranno lavoratori a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2020.

Per quest’ultimo incentivo, sarà importante capire se l’azienda sarà vincolata ad aumentare, con l’assunzione agevolata, il numero totale dei suoi occupati, o se ci saranno divieti di licenziamento nel periodo successivo all’assunzione (come previsto da altri sgravi). Sarebbero condizioni rilevanti nella situazione attuale: il sondaggio che pubblichiamo in queste pagine rivela che il 30% dei lavoratori del settore privato che sono in cassa integrazione teme di perdere il posto di lavoro. Uno dei punti “caldi” del provvedimento in arrivo è peraltro la proroga del divieto per i licenziamenti collettivi ed economici, che per ora è in vigore fino al 17 agosto.

Il risparmio sui contributi può arrivare nei sei mesi ipotizzati fino a 3mila euro per lavoratore, se si considera un impiegato del commercio (l’azienda eviterebbe di versare 533 euro al mese). Oltre 2.700 euro il risparmio semestrale per un cameriere assunto nel turismo (461 euro al mese). Il risparmio si riduce invece con l’assunzione di un apprendista, che richiede già contributi ridotti a un terzo rispetto agli altri lavoratori.

Lo sconto potrebbe incidere di più per le aziende di minori dimensioni.

Il bilancio degli incentivi contributivi applicati dal 2015 al 2018 (esonero triennale, biennale, esonero per gli under 35 e Garanzia giovani) rivela che dei 19 miliardi totali spesi per le agevolazioni, il 41% delle risorse è andato alle imprese con meno di 10 dipendenti. Mentre le imprese maggiori (con più di 250 dipendenti), hanno usato appena il 12% dei fondi, pur avendo un peso ben più rilevante (31%) sull’occupazione totale. Per favorire la riqualificazione dei lavoratori, il decreto dovrebbe aumentare anche le risorse del Fondo nuove competenze.

Secondo Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, «uno sgravio può rappresentare un incentivo all’assunzione. Da solo però è scarsamente efficace. Bisogna abbandonare – continua – l’idea che il livello dell’occupazione si possa innalzare solo intervenendo sul “costo” della manodopera, peraltro per un periodo limitato, se non si creano le condizioni per una ripresa effettiva del settore produttivo. Ragionare in questi termini appartiene alla logica del blocco dei licenziamenti: si sposta il problema più in avanti nel tempo».

(Il Sole24Ore)

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