Prima di essere cacciato per indegnità dalla Zarzuela, il palazzo reale che occupò come sovrano di Spagna per 39 anni, il re emerito Juan Carlos di Borbone ha deciso di abbandonare la Spagna.
Lo ha comunicato al figlio, re Felipe VI, che ha subito annunciato la notizia al Paese attraverso un comunicato ufficiale della Casa Reale.
Da settimane il governo progressista guidato da Pedro Sánchez chiedeva all’attuale monarca di prendere duri provvedimenti nei confronti del padre (si ipotizzava appunto l’allontanamento dal palazzo alla periferia di Madrid sede della monarchia borbonica) in seguito alle inchieste sempre più imbarazzanti della magistratura elvetica e del Tribunale supremo spagnolo sui conti in Svizzera e le società offshore nelle quali Juan Carlos avrebbe depositato presunte tangenti: in particolare, la più clamorosa, quella da 100 milioni di dollari ottenuta dall’ex re Abdallah dell’Arabia Saudita per la sua opera di mediazione nella trattativa per l’assegnazione a un consorzio di 12 imprese spagnole dell’appalto per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità tra La Mecca e Medina.
Già nel marzo scorso, dopo le rivelazioni della stampa spagnola e internazionale sullo scandalo, re Felipe VI decise di rinunciare all’eredità del padre e a privarlo dell’assegnazione annuale di circa 180mila euro a carico dello Stato: una mossa con lo scopo di tenere la fragile istituzione monarchica al riparo da possibili accuse di coinvolgimento negli affari opachi di Juan Carlos.
“Sono stato re di Spagna per quasi quarant’anni e ho sempre voluto il meglio per la Spagna e per la Corona”, scrive Juan Carlos nella lettera al figlio Felipe VI. Il suo avvocato assicura in un comunicato che, nonostante la decisione di lasciare il Paese, il suo assistito resterà a disposizione della procura del Tribunale supremo spagnolo che sta indagando su di lui
(La Repubblica)