E’ bufera #Metoo, indagati almeno 21 tecnici. Una vicenda iniziata sei mesi fa con la denuncia dell’ex campionessa Sarah Abitbol che aveva rotto il muro di omertà
Nuove inquietanti conferme vengono ad avvalorare le accuse di abusi e molestie sessuali nei confronti di giovani pattinatrici francesi, uno scandalo scoppiato sei mesi fa sull’onda delle denunce nate dal movimento #Metoo: il ministero francese dello Sport ha reso noto che 21 tecnici di pattinaggio artistico su ghiaccio sono stati messi sotto inchiesta, penalmente, al termine dell’indagine fatta dalla commissione ad hoc istituita dopo una serie di querele contro gli allenatori. In particolare, dodici tecnici sono accusati di molestie sessuali, gli altri di abusi “fisici e verbali” e perfino di aver ‘segregato’ delle atlete per punirle per comportamenti sbagliati o errori che avevano commesso.
Lo scandalo è venuto alla luce grazie al coraggio dell’ex campionessa di pattinaggio artistico Sarah Abitbol, che ha scelto di spezzare l’omertà.
Sei mesi fa l’atleta di 44 anni, per dieci volte campionessa, ha destato scalpore raccontando in un libro – ‘Un silenzio così lungo’ – di essere stata più volte violentata dall’ex allenatore Gilles Beyer. Soltanto ora le prime conferme ufficiali su un sistema di abusi che si estendeva ben oltre questo singolo caso.
Nel lungo rapporto commissionato dal ministero dello Sport di Parigi viene confermato, tra l’altro, il clima di omertà in seno alla Fédération des Sports de Glace, una federazione accusata di non aver fatto abbastanza per proteggere le sue giovani atlete vittime dei predatori.
«La quantità di casi identificati rivela le pratiche e i comportamenti riprodotti, che riguardano generazioni di allenatori nelle principali discipline della Federazione, pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio», si deplora in una nota diffusa dal ministero dello Sport, secondo cui «non esiste un equivalente sul piano internazionale» alla situazione venutasi a creare in Francia.
Secondo il governo di Parigi, sarebbero oltre una ventina gli allenatori coinvolti.
Sui dodici finiti nel mirino della giustizia per fatti di molestie o aggressioni sessuali, tre sono già stati condannati in passato a pene di prigione con o senza la condizionale. Sette dossier riguardano violenze fisiche o verbali (fatti che per la maggioranza rischiano di cadere in prescrizione), due altri riguardano invece allenatori deceduti prima che la procedura fosse giunta a conclusione. Nei mesi scorsi, Beyer, 62 anni, aveva riconosciuto tra l’altro, di aver avuto “relazioni intime” e “inappropriate” con Sarah Abitbol, presentando le “scuse”, che l’ex campionessa molestata quando aveva tra i 15 e i 17 anni – ha seccamente respinto al mittente.
(La Stampa)