30 Dicembre, 2024
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Coronavirus nel mondo, Onu: “La chiusura delle scuole è una catastrofe generazionale”. Melbourne si ribella al lockdown

La pandemia ha ucciso oltre 690 mila persone persone in tutto il mondo dalla fine di dicembre, secondo un rapporto stabilito dall’Afp lunedì. Sono stati ufficialmente registrati oltre 18 milioni di casi, di cui almeno 10 milioni sono stati curati. Gli Stati Uniti sono il Paese più colpiti con oltre 154 mila morti. Poi arrivano Brasile con 94 mila, Messico 47 mila, Regno Unito 46 mila e India 38 mila. Le attività non essenziali chiuderanno alla mezzanotte di mercoledì a Melbourne nello Stato di Victoria, la seconda città australiana già sotto coprifuoco da domenica. La Russia assicura che presto sarà in grado di produrre centinaia di migliaia di dosi di vaccino al mese e “diversi milioni” dall’inizio del 2021.

 

GRAFICI E MAPPE

 LA SITUAZIONE NEL MONDO: GRAFICI E MAPPE LA TIMELINE

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Onu: “Scuole chiuse, catastrofe generazionale”

Si rischia “una catastrofe generazionale”, sostiene il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres commentando la chiusura delle scuole in un videomessaggio pubblicato sul suo account Twitter. In luglio oltre un miliardo di studenti in 160 Paesi è stato colpito dalla chiusura delle scuole causata dalla pandemia e 40 milioni di bambini non hanno potuto frequentare materna e asilo. Prima del Covid, ha detto Guterres, c’erano già “250 milioni di bambini che non poirtevano andare a scuola e soltanto 1 quarto di studenti delle scuole secondarie nei Paesi in via di sviluppo che ricevevano un’istruzione di base”.

Cittadini sfidano il lockdown in Australia

Canberra interviene per arginare le proteste nello Stato di Victoria, in lockdown da domenica. I cittadini infrangono le regole rischiando fino a 3 mila euro di multa. La polizia nella città di Melbourne, l’area maggiormente  colpita dal virus, ha avvertito che stanno aumentando le persone che resistono alle misure di blocco, a volte anche violentemente. Una giovane poliziotta è stata ripetutamente colpita alla testa da una donna che non voleva indossare la mascherina.

Più della metà dei 18 mila casi dell’Australia sono stati registrati nell’ultimo mese nello Stato di Victoria con 230 decessi.

Dopo le proteste, l’Australia ha sospeso l’acceso al monte Uluru, Ayers Rock, uno dei luoghi più visitati del Paese, sacro agli aborigeni, in modo da proteggerli dal contagio del Covid-19. A chiedere la misura, sono stati gli anziani della comunità aborigena di Mutitjuli, dove vivono oltre 250 persone. Quest’anno è stato chiuso fra marzo e giugno a causa della pandemia, ma le visite erano riprese a luglio. Ora torna il blocco di fronte alla ripresa dei contagi.

Impennata nelle Filippine: secondo lockdown nazionale

Troppi contagi, chiusi i due ospedali principali di Manila. Da oggi 27 milioni di persone a Manila e dintorni sono di nuovo in lockdown dopo la decisione del presidente Rodrigo Duterte in seguito ad un’impennata di casi di coronavirus. I due ospedali della capitale sono stati chiusi temporaneamente a causa di un improvviso aumento dei contagi tra medici e infermieri e alcune cliniche private stanno rimandando a casa pazienti perché non hanno più posti letto. Sono 106-330 i casi di Covid-19 nelle Filippine che rischia di diventare il Paese più colpito nel Sud-Est asiatico superando l’Indonesia. Le vittime del coronavirus sono state 2.104. I test effettuati sono ancora molto pochi.

 

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America Latina, la regione più colpita nel mondo

L’area ha superato i 5 milioni di casi confermati, secondo quanto riportato da Reuters, diventando la regione più colpita dalla nuova pandemia di coronavirus. Gli esperti sanitari, riferisce l’agenzia di stampa, dicono che è stato difficile controllare il virus a causa della povertà e delle città densamente affollate. I morti hanno superato il bilancio di 200 mila. Il totale del Brasile si è avvicinato a 96 mila lunedì e il Messico ha superato i 48 mila. I due Paesi hanno il secondo e il terzo numero di morti più alti al mondo, dopo gli Stati Uniti. Il Nord America è la regione con il secondo numero più alto di casi. Più di 100 milioni di persone in America Latina e nei Caraibi vivono nei bassifondi, secondo le Nazioni Unite. “Se non vengono prese misure urgenti questa emergenza potrebbe trasformarsi in una crisi alimentare, umanitaria e politica”, ha avvertito il rapporto Onu. L’America Latina ha anche un alto tasso di mortalità per virus, probabilmente a causa di una serie di fattori, inclusi alti livelli di condizioni sottostanti come il diabete e l’obesità.

 

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Trump scrive ai suoi sostenitori

“I patrioti indossano la mascherina”: è il titolo di una e-mail a firma Donald Trump inviata ai suoi fan. Nel testo il presidente americano invita a indossarla contro la pandemia, con un dietrofront totale. “So che c’è stata qualche confusione intorno all’uso della mascherina, ma penso che sia qualcosa che tutti dobbiamo provare a fare quando non siamo in grado di mantenere la distanza sociale”, si legge.
“Non amo indossarla”, ammette il tycoon, sottolineando però che essa “potrebbe aiutarci a tornare al modo di vivere americano che molti di noi giustamente amavano prima di essere colpiti così terribilmente dal virus cinese”.

(La Repubblica)

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