23 Dicembre, 2024
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La crisi dell’acqua nel viterbese: lettera della dott.ssa Antonella Litta referente per Viterbo dell’Associazione medici per l’ambiente

Pubblichiamo la lettera che la dott.ssa Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione medici per l’ambiente (ISDE-Italia), ha inviato alle Istituzioni (l’elenco è riportato in fondo all’articolo) chiedendo che le popolazioni di Caprarola e Ronciglione siano adeguatamente rifornite di acqua potabile valorizzando sistemi alternativi alla captazione delle acque dal lago di Vico

Noncelabeviamo

Oggetto: richiesta di intervento in ottemperanza alla Deliberazione del 19 maggio 2020 n.276 della Giunta regionale del Lazio, affinché le popolazioni di Caprarola e Ronciglione siano adeguatamente rifornite di acqua potabile valorizzando sistemi alternativi alla captazione delle acque dal lago di Vico.

Egregi Ministri ed egregi Signori,
l’accesso ad acque pulite e salubri è un diritto garantito dalla nostra Costituzione, da leggi nazionali, direttive comunitarie e sancito dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani.
Anche a seguito dei cambiamenti climatici la disponibilità e la qualità dell’acqua dolce va sempre più riducendosi. Fondamentale risulta quindi la tutela di questa risorsa preziosa ed unica per la vita anche attraverso il contrasto di tutte quelle azioni e attività che di fatto ne alterano le caratteristiche di idropotabilità.

Ciò premesso, è nota ormai da tempo la compromissione dell’ecosistema e della qualità delle acque da destinare ad uso potabile del lago di Vico, e questo a causa delle attività antropiche che si svolgono nella sua caldera.
Questa grave situazione è da anni oggetto di studi, ricerche e progetti da parte di Enti e Università (Istituto superiore di Sanità, Consiglio nazionale delle Ricerche – CNR, Università della Tuscia, Università di Roma La Sapienza,Università degli Studi Roma Tre e Arpa-Lazio).
Da oltre un decennio l’Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo studia e documenta anche
l’inadeguatezza e l’inefficacia dei sistemi di potabilizzazione e il possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni (in allegato le segnalazione del 2010, 2012, 2014, 2015 e 2020).

La grave situazione di degrado della qualità delle acque del lago di Vico come fornitore di acqua potabile e l’inadeguatezza e l’inefficacia dei sistemi di potabilizzazione dei due comuni circumlacuali era già stata attestata nel “Memorandum” redatto nel 2009 dalla Asl di Viterbo ( sempre in allegato), continua ad essere sottolineata costantemente dall’Istituto Superiore di sanità, e trova riscontro nel mantenimento e dalla reiterazione delle ordinanze di non potabilità delle acque per uso umano nei due Comuni circumlacuali (nel comune di Caprarola, risulta in vigore, come da sito della Asl di Viterbo del giorno 2 agosto 2020
http://www.asl.vt.it/Cittadino/arsenico/localita.php?ms=caprarola l’ordinanza di non potabilità n. 92 del 28 dicembre 2012 e nel comune di Ronciglione risultano in vigore le ordinanze: rete idrica lago di Vico- Ordinanza n.11 del 19 gennaio 2015 e rete idrica Fogliano ordinanza n.135 del 25 luglio 2017 http://www.asl.vt.it/Cittadino/arsenico/localita.php?ms=ronciglione).

La Deliberazione del 19 maggio 2020 n.276 della Giunta regionale del Lazio (in allegato), avente in oggetto: “ Revoca parziale della deliberazione di Giunta regionale 2 aprile 2004, n.237 e revoca della deliberazione di Giunta regionale 15febbraio 2013, n. 43. Approvazione della designazione e della classificazione delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.” ha riconosciuto il degrado delle acque del lago di Vico.
Le acque lacustri da destinare a produzione di acqua potabile vengono infatti classificate di categoria inferiore ad A3 e si stabilisce pertanto che : “… tali acque possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e solo dopo opportuno trattamento…”.

Sul sito del Ministero della salute (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4249&area=acque_potabili&menu=acque)
si evidenzia che: “…per essere destinate alla produzione di acque potabili, le acque dolci superficiali sono classificate dalle Regioni nelle categorie A1, A2 e A3,secondo le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche; di conseguenza sono sottoposte a trattamenti diversi:
Categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;
Categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;
Categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione.
Le acque dolci superficiali, che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite della categoria A3, possono essere utilizzate solo quando non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento; in tale circostanza, le acque devono essere sottoposte a opportuno trattamento per rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano”.

Nella Deliberazione regionale su citata alla pagina 5 ai punti 5 e 6 si legge :
“…5. che le acque del lago di Vico – Ronciglione – Casilino, sulla base delle risultanze analitiche
ottenute dai monitoraggi effettuati da Arpa Lazio ai sensi dell’Allegato 2 alla parte terza,
sezione A del decreto legislativo 152/2006, sono classificate in categoria inferiore ad A3,
per il parametro temperatura, pertanto tali acque possono essere utilizzate, in via
eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a
condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare
le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano, fermo restando il rispetto delle
indicazioni relative alla proliferazione algale riportate al punto 11;
6. che le acque del lago di Vico – Caprarola – S. Lucia, sulla base delle risultanze analitiche
ottenute dai monitoraggi effettuati da Arpa Lazio ai sensi dell’Allegato 2 alla parte terza,
sezione A del decreto legislativo 152/2006, sono classificate in categoria inferiore ad A3,
per il parametro temperatura, pertanto tali acque possono essere utilizzate, in via
eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a
condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare
le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano…”.
L’Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo, chiede alle competenti Istituzioni, per quanto sopra esposto e in ossequio alle vigenti normative nazionali e internazionali in tema di diritto alla salute ed accesso all’acqua potabile, di intervenire per l’abbandono della captazione delle acque dal lago di Vico e il rifornimento di acqua potabile per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione valorizzando sistemi alternativi.

In attesa di un cortese riscontro, si inviano distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta
referente per Viterbo dell’Associazione medici per l’ambiente
Isde- (International Society of Doctors for the Environment – Italia)
Viterbo, 3 agosto 2020

 –  –  –  –  –  –

Destinatari della lettera

Al Ministro della salute
al Ministro dell’ambiente
al Prefetto di Viterbo
al Sindaco di Caprarola
al Sindaco di Ronciglione
al Presidente della Giunta Regionale del Lazio
al Direttore generale dell’Arpa Lazio
all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo
all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio
all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
al Presidente della Provincia di Viterbo
all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo
ai Responsabili dell’Ato 1 – Lazio
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo
alla Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio

e per opportuna conoscenza
al Commissario europeo all’ambiente
al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità
al Presidente dell’Istituto superiore di sanità
al Presidente dell’Ordine dei Medici – Chirurghi ed Odontoiatri di Viterbo
al Segretario della Federazione italiana medici di medicina generale-Fimmg sezione di Viterbo
al Presidente della Commissione Ambiente del Senato
al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato
al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati
al Presidente del Tribunale di Viterbo

 

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