A Stromboli è cosi tutti i pomeriggi.
Centinaia di persone ammassate sul molo, in attesa che i barconi delle gite mordi e fuggi vengano a riprenderli per continuare il tour con il giro alla sciara del fuoco per ammirare le eruzioni del vulcano.
Arrivano dalla Calabria, da Messina, da Lipari. Scendono a Stromboli nel primo pomeriggio, restano qualche ora a fare il bagno sulle spiagge nere del porto e a sciamare sulla strada che porta su in piazza e poi tornano sul molo nelle stesse ore in cui arrivano aliscafi e traghetti. Il risultato è un continuo affollamento sul molo che fa infuriare gli abitanti dell’isola in questi giorni con il tutto esaurito.
Già da settimane il problema è stato segnalato, sull’isola non c’è un presidio della capitaneria di porto e i carabinieri di stanza non se ne occupano affatto. Anzi, più volte sollecitate dai cittadini, le forze dell’ordine hanno risposto che il molo è di competenza del demanio e non tocca a loro controllare. Come se il rispetto delle leggi che impongono distanziamento e uso della mascherina non fosse di competenza di qualsiasi pubblico ufficiale.
Nei giorni scorsi il sindaco di Lipari, che ha giurisdizione pure su Stromboli, ha emesso un’ordinanza
che prescrive giorni e fasce orarie diverse per l’approdo sull’isola dei barconi dei vacanzieri di giornata ma evidentemente non è bastato. Le imbarcazioni, in gran numero, continuano ad arrivare sovraccariche e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Sull’isola, come da ordinanza, dovrebbero esserci ogni giorno due persone della Capitaneria inviate da Lipari che dovrebbero far rispettare le norme alle quali innanzitutto sono chiamati anche i titolari delle compagnie di navigazione. Ma nessuno interviene.
(La Repubblica)