Alta tensione a est di Rodi. Mercoledì l’unità ellenica era intervenuta per disturbare le esplorazioni petrolifere di Ankara nelle acque contese.
Nuova escalation nel braccio di ferro nel Mediterraneo orientale tra Turchia e Grecia: un confronto diretto tra navi da guerra dei due Paesi si è verificato nelle acque a est dell’isola di Rodi. L’incidente risale a mercoledì ma se ne è avuta notizia solo oggi. Secondo la versione turca, la fregata greca Limnos ha compiuto una manovra di disturbo nei confronti della nave da esplorazione turca Oruc Reis, impegnata in attività di prospezione energetica all’interno della Zona economica esclusiva (Zee) greca non riconosciuta da Ankara. Sarebbe a questo punto intervenuta la nave turca di scorta Kemal Reis, che ha fronteggiato la fregata greca, urtandola, danneggiandola e costringendola al rientro.
La versione di Atene
Secondo il giornale greco Ekatemirini, invece, vi è stata una collisione dovuta apparentemente ad un errore di manovra della nave da guerra turca, che avrebbe riportato i danni maggiori.
L’incidente è stato inserito nel dossier che il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, presenta oggi al Consiglio straordinario per gli affari Esteri dell’Ue convocato dal capo della politica estera, Josep Borrell, su richiesta proprio di Atene.
Ankara all’attacco
Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha scritto ai colleghi dell’Unione per denunciare “atti unilaterali e alleanze di Grecia e Cipro che hanno escluso la Turchia”. Per il ministro di Ankara l’accordo marittimo tra Grecia ed Egitto “viola le piattaforme continentali di Turchia e Libano” e “dimostra la riluttanza di Atene ad avviare un dialogo onesto con la Turchia”.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha rivendicato l’incidente come una risposta di Ankara alla minaccia della Marina greca. “Lo avevamo detto, se ci attaccano pagheranno un prezzo altissimo. Oggi hanno avuto la prima risposta”, ha commentato. Fonti diplomatiche greche sostengono tuttavia che la rivendicazione di Erdogan serva solo a giustificare gli “ingenti danni riportati dalla nave turca”.
Diplomazia e manovre militari
Nel frattempo, si moltiplicano gli sforzi diplomatici per allentare le tensioni innescate dalla presenza della Turchia nell’area al largo dell’isola greca di Kastellorizo, con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in contatto sia con il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, che con Erdogan.
Mitsotakis ha trovato però un fedele alleato nel presidente francese, Emmanuel Macron, che ha anche mosso navi e caccia per avvicinarle di più alle acque agitate – politicamente – dell’Egeo. Ieri due Mirage 2000 e una fregata della Marina di Parigi hanno condotto manovre militari congiunte con la Grecia al largo dell’isola di Creta.
(Agi)