LISBONA – Ha impiegato 8 anni la proprietà del Qatar ma, dopo aver sfatato il tabù quarti, è riuscita finalmente nell’obiettivo di portare il Psg in finale di Champions League. Per gli uomini di Tuchel la sfida con il sorprendente Lipsia si è rivelata poco più di una formalità. Troppa la differenza sia di esperienza che di valori tecnici in campo. Ai tedeschi è forse mancato quel pizzico di sfrontatezza che era servito per sorprendere l’Atletico Madrid. Nagelsmann ha decisamente perso il confronto a distanza col suo maestro. Ha voluto attendere per poi colpire di rimessa ma il piano non è affatto riuscito. Così, in finale domenica, dopo 16 anni e per la quinta volta, ci sarà una squadra francese. Un risultato che, indirettamente, aumenta ulteriormente i rimpianti dell’Atalanta, che era stata a un passo dal far fuori i transalpini, e anche quelli della Roma che, dopo aver visto Salah e Alisson alzare la coppa con il Liverpool ora in finale vedranno altri due giocatori mandati via per far cassa, Marquinhos e Paredes.
Nagelsmann vara il 4-5-1, Tuchel con Mbappé dal 1′
Nagelsmann ha provato a contenere le tante bocca da fuoco avversarie varando un abbottonato 4-5-1 con Mukiele preferito a Halstenberg e messo a destra, Angelino più basso a sinistra e Olmo a fare densità a centrocampo. Ma la mossa è servita ben poco contro un Psg che ha ritrovato, dopo la squalifica, la verve di Di Maria, la velocità di un ristabilito Mbappé e la classe di un Neymar pronto a spaziare sul fronte d’attacco senza dare punti di riferimento.
Palo di Neymar, Marquinhos sblocca il risultato
La squadra di Tuchel, con Rico in porta al posto dell’infortunato Navas e Paredes al posto di Gueye in mediana, è partito a ritmi bassi ma alla prima accelerata ha capito già di poter far male: Mbappé ha smarcato Neymatr che sull’uscita di Gulacsi ha colpito il palo esterno. Subito dopo i parigini hanno segnato, sfruttando un errato disimpegno di Gulacsi ma l’arbitro Kuipers ha giustamente annullato per un tocco di braccio di Neymar sull’assist involontario a Mbappé. Il gol dell’1-0 è stato rimandato solo di pochi minuti: già al 13’, infatti, il risultato si è sbloccato grazie a Marquinhos che ha battuto sul tempo la difesa del Lipsia e con uno stacco perentorio ha girato di testa nell’angolo una perfetta punizione tagliata di Bernat dal vertice sinistro dell’area.
Altro legno di Neymar, Di Maria raddoppia
L’unica reazione del Lispia è arrivata al 25’ con una girata di poco fuori di Poulsen su cross di Laimer per il resto si è assistito a un dominio del Psg che ,dopo aver mancato una ghiotta occasione Mbappé a tu per tu col portiere e aver colpito un palo esterno con una punizione dalla trequarti di Neymar, ha meritatamente raddoppiato sfruttando un altro errore in disimpegno di Gulacsi. Paredes ha intuito la direzione del lancio del portiere e ha subito servito in area Neymar che di tacco ha smarcato Di Maria che ha comodamente insaccato.
Tris di Bernat, Verratti recuperato per la finale
Nagelsmann a inizio ripresa ha provato a cambiare qualcosa varando il 4-3-3 con Schick e Forsberg in attacco al posto di Olmo e Nkunku ma il Lipsia oltre al cuore e a tanta buona volontà non è andato. Il Psg si è difeso con ordine e alla prima opportunità (56′) ha chiuso definitivamente i conti sfruttando un altro pasticcio del Lispia: Mukiele è scivolato sulla destra e ha consegnato palla a Di Maria bravo a crossare immediatamente per Bernat che di testa ha segnato il 3-0. La gara, di fatto, è finita qui. All’83’ Tuchel ha dato spazio anche a Verratti che, di conseguenza, si candida a una maglia per la finale. Parigi nel frattempo sogna: 25 anni dopo la Coppa delle Coppe potrebbe finalmente alzare un altro trofeo europeo, quello più importante.
LIPSIA-PSG 0-3 (0-2):
Lipsia (4-5-1):
Gulacsi; Mukiele, Upamecano, Klostermann 5 (38′ st Orban), Angelino; Laimer (17′ st Halstenberg), Sabitzer, Kampl (19′ st Adams), Olmo (1′ st Schick), Nkunku (1′ st Forsberg); Poulsen. In panchina: Mvogo, Tschauner, Haidara, Lookman, Novoa Ramos, Borkowski, Wosz. Allenatore: Nagelsmann.
PSG (4-3-3):
Rico; Kehrer, Thiago Silva, Kimpembé, Bernat; Herrera (38′ st Verratti), Marquinhos, Paredes (38′ st Draxler); Di Maria (42′ st Sarabia), Neymar, Mbappé (41′ st Choupo-Moting). In panchina: Bulka, Innocent, Icardi, Kurzawa, Diallo, Bakker, Gueyé, Dagba. Allenatore: Tuchel.
Arbitro: Kuipers (Ola) 6.
Reti:
13′ pt Marquinhos, 42′ pt Di Maria, 11′ st Bernat.
(La Repubblica)