Gli occhi degli spettatori della seconda serata della convention – quella del ‘roll call’ dei 57 Stati e territori Usa che hanno reso ufficiale la nomination di Joe Biden alle elezioni – sono tutti puntati verso Jill Jacobs Biden, l’ex Second Lady e moglie del candidato dem alla presidenza, in una delle sue prime vere apparizioni come protagonista.
La candidata first lady ha deciso di intervenire da una scuola, la Brandywine High School a Wilmington (Delaware). Parla da docente dell’importanza delle scuole, e sottolinea come siano chiuse per la pandemia. Parla delle enormi perdite umane per il coronavirus, ma non attacca direttamente Trump. Non lo nomina mai.
“L’amore ci rende resilienti e ci consente di diventare meglio di quello che siamo da soli”. Jill Biden ha fatto un discorso molto toccante, un ritratto tutto umano e poco politico del marito.
La politica l’ha lasciata ad altri, come è giusto che fosse. Lei doveva raccontare suo marito Joe, non il politico Biden. Nel suo carattere in privato gli americani dovevano vedere le sue caratteristiche di leader.
Ha parlato della morte del figlio Beau, ucciso da un cancro al cervello. “Quando Beau è morto, mi sono chiesto se avrei più riso o provato gioia. Era estate, ma non c’era calore per me. Quattro giorni dopo il funerale, ho visto Joe radersi e mettere il completo. L’ho visto guardarsi alla specchio, respirare, tirare indietro la schiena e camminare in un mondo dove suo figlio non c’era più. E’ tornato al lavoro. Perché questo è ciò che lui è. Ci sono volte che non riesco a capire come ha fatto, come ha messo un piede davanti all’altro ed è andato avanti. Ma ho sempre saputo perché l’ha fatto”.
“Lo ha fatto per la ragazza che convince sua madre a farsi finalmente uno screening per il cancro al seno e non va al lavoro per portarla in clinica. Per la studentessa che ha perso la casa ma trova la grinta per laurearsi e garantire una vita ai suoi figli. Lo fa per il bambino la cui madre è un marine di stanza in Iraq e fa una faccia coraggiosa durante la videochiamata e non si lamenta quando l’unica cosa che vorrebbe per il suo compleanno sarebbe stare con lei. Lo fa per tutte quelle persone a cui Joe dà il suo numero di telefono personale, quelli con cui parla per ore dopo cena, aiutandoli a sorridere quando affrontano una perdita, facendogli loro sapere che non sono soli. Lo fa per te”.
Bill Clinton: “Trump è un bullo”
Questa seconda serata ha avuto altri aspetti molto interessanti, a partire dal discorso degli ex presidenti democratici
Bill Clinton e Jimmy Carter (oltre a Obama, gli unici due viventi). Clinton è intervenuto – e forse non è un caso – proprio nel giorno in cui una foto imbarazzante viene pubblicata: si tratta di un massaggio ricevuto nel 2002 dall’allora già ex presidente da una 22enne vittima di Jeffrey Epstein. Chauntae Davies ha comunque più volte sostenuto che l’ex presidente con lei “si è sempre comportato da vero gentleman e che tra loro due non c’è stato alcun rapporto, di alcuna natura”. Non di meno, la foto imbarazza Clinton.
Nel suo intervento, Clinton ha attaccato la gestione della pandemia da parte di Donald Trump: “Non vogliamo un presidente che crolla come un castello di carta durante una crisi. Poteva fare molto di più, abbiamo perso moltissimi cittadini con questa pandemia”.
Nei suoi cinque minuti, Clinton ha posto in maniera semplice ed efficace la differenza tra lo stile di Biden e quello di Trump. “Se volete alla Casa Bianca un uomo che passa ore a guardare la tv e insultare gente sui social media, Trump è il vostro uomo. Il nostro partito è unito nell’offrirvi una scelta molto diversa: un presidente che va al lavoro, un uomo semplice, che porta a termine quello che fa. Un uomo con una missione: assumersi le responsabilità, non scaricare le colpe, concentrato, non distratto, che unisce, e non divide. La nostra scelta è Joe Biden”
Aoc: “Da Sanders storica campagna. Biden, ora combattiamo insieme”
Molto atteso anche l’intervento (breve, un minuto) di
Alexandria Ocasio Cortez, trentenne deputata di New York e stella nascente del partito democratico, membro di quella The Squad (4 giorni donne dell’ala sinistra del partito democratico) spesso oggetto delle polemiche di Donald Trump. A lei è stato chiesto di sponsorizzare la candidatura di Bernie Sanders, come previsto dalle regole della convention. E lo ha fatto convintamente, definendo quella del senatore del Vermont “una storica campagna per risanare la nostra democrazia”. “Vogliamo tutti un futuro migliore – ha detto Ocasio Cortez – un movimento che garantisca una maggiore istruzione, assistenza, e ripari le ferite della ingiustizia razziale, la misoginia e l’omofobia, un movimento che riequilibri un’economia che moltiplica le disparità”.
Per smontare eventuali polemiche lei stessa ha twittato. “Se siete confusi, non vi preoccupate. Le regole della convention richiedono discorsi per le nomination per tutti i candidati che superano la soglia dei delegati. Mi è stato chiesto di essere la seconda per la nomination di Sanders. Le mie profonde congratulazioni a Joe Biden, ora andiamo e vinciamo a novembre”. E con un altro tweet ha aggiunto: “Non vedo l’ora di combattere insieme a Joe Biden per il nostro futuro e per riprenderci la nostra democrazia a novembre”.
Colin Powell e la vedova McCain con Biden
E torna caldo
il tema dei repubblicani che appoggiano Joe Biden. Tra le anticipazioni della serata, il fatto che ci sarà un video della vedova di John McCain, il senatore repubblicano scomparso lo scorso anno, già candidato alla presidenza (sconfitto da Obama) e forse il maggior critico di Trump nel partito repubblicano fino alla sua morte. In più, l’ex segretario di Stato di Bush, Colin Powell, è tornato a confermare il suo appoggio a Biden.
(La Repubblica)