23 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

Più di una settimana per il test coronavirus a Milano: ma dai privati si fa in due giorni

Registrandosi e prenotando tramite il Servizio sanitario è impossibile rispettare le 48 ore. Nei poliambulatori, pagando tra gli 80 e i 100 euro, primi slot disponibili anche entro 24 ore

Almeno una settimana, ma probabilmente anche di più, procedendo con la sanità pubblica e dunque gratis. Anche uno o due giorni, in forma privata. Nella confusione dell’ordinanza ministeriale che obbliga chi rientra dai quattro Paesi ritenuti a rischio a fare il tampone Covid entro 48 ore dal ritorno, è nata la caccia al primo appuntamento disponibile per poter fare l’esame. Una cosa è certa: l’Ats milanese, sopraffatta dalle migliaia di richieste non propriamente inaspettate, non è in grado di far fronte alla domanda dei cittadini entro i due giorni di limite stabiliti dal governo. Così, chi può e vuole velocizzare i tempi, si vede costretto a pagare, dagli 80 euro a salire.

 

Chi ritorna da soggiorni in Spagna, Grecia, Malta e Croazia

come prima cosa deve telefonare al 116.117, però spesso intasato dalle migliaia di telefonate in arrivo, e comunque deve registrarsi sul sito della propria Ats di riferimento per comunicare il proprio rientro in Italia. Da quel momento in poi viene assicurato che si sarà ricontattati “il prima possibile” per fare il tampone. Che, chiedendo chiarimenti orientativi, vuol dire almeno dopo una settimana, se non di più. Nel frattempo la Regione non costringe all’isolamento volontario, ma a utilizzare la mascherina con scrupolo, anche in casa con parenti e conviventi se necessario e a limitare gli spostamenti non ritenuti indispensabili.
In alternativa, sono varie le strutture che in forma privata offrono l’esame per verificare il contagio da Covid- 19. Da ricordare che il tampone, per essere accettato dall’Ats come certificato, deve essere di tipo molecolare e non antigenico. In tutto, gli enti accreditati dalla Regione sono una trentina. Per verificare quali siano, bisogna fare il giro del sito dell’Ats milanese: aggiornamenti coronavirus, altre informazioni, test sierologici, elenco laboratori pubblici e privati. Ma non tutti propongono il tampone. Tra i più rapidi, da noi sondati, c’è l’istituto Auxologico, che per 90 euro a ieri sera offriva le prime opportunità già oggi nel pomeriggio, al più tardi domani, da prenotare online. Costo: 90 euro, e referto assicurato entro 48 ore. Da Unisalus in via Pirelli i costi lievitano un po’, si parla di 100 euro, ma a ieri sera il primo slot libero era per giovedì, quindi in due o tre giorni si dovrebbe riuscire a trovare posto. Tempi più lunghi per il centro diagnostico e più ingolfato anche il centro medico Santagostino: la prima chance, sempre a ieri sera, era per venerdì 27 agosto, 80 euro il costo. In altre strutture bisogna attendere più dell’Ats, come da Synlab, in via Doria: a quel punto tanto vale aspettare i lenti ritmi della sanità regionale, almeno è gratis.

Anche alcuni ospedali si sono attrezzati per offrire il tampone:

al San Raffaele costa 92 euro, bisogna mandare una mail per prenotare (covid. international@ hsr. it). I tempi di attesa? ” Non glieli so dire signora – dice l’operatore, con garbo, al telefono – ma a giudicare da quanti state chiamando si parla di tempi lunghi”. All’Humanitas- Pio X ufficialmente non ci sono possibilità per poterli fare: loro si dicono disponibili ma l’Ats – sostengono – li avrebbe invitati a indirizzare i cittadini a registrarsi per seguire la procedura pubblica. Direttiva che l’Ats non conferma di aver impartito. Ieri in mattinata qualcuno comunque era riuscito a prenotarli alla Pio X al costo di 70 euro: “Ho prenotato per mio figlio – racconta la mamma, Roberta – poi nel primo pomeriggio mi hanno ricontattata per disdire l’appuntamento spiegandomi che la Regione aveva vietato ai privati di farli”.

Una volta ottenuto il referto del tampone privato, da nessuna parte – né sul sito di Ats né al centralino dedicato – si trovano informazioni per capire a chi lo si deve mandare esattamente: anche in questo caso, l’Ats dice di aspettare di essere contattati per ricevere i dettagli di come procedere per mettersi in regola. Un’attesa dopo l’altra.

(La Repubblica)

 

Ultimi articoli