Ci pensa un parigino a spegnere il sogno del Psg di alzare per la prima volta in cielo la Champions League.
E’ beffardo il destino della squadra transalpina che perde 1-0 con il Bayern, trafitto da Kinsley Coman, figlio del suo vivaio e protagonista inatteso alla vigilia. Il Psg ha lottato, ha avuto le occasioni per sovvertire il pronostico ma alla fine si è dovuto inchinare a una macchina perfetta. Il Bayern alza la sua sesta Coppa dei Campioni, dopo i titoli del ’74, ’75, ’76, 2001 e 2013, completando un filotto inimitabile: 11 vittorie su 11 nella competizione, impresa mai riuscita ad alcuna squadra.
Il trionfo di Flick
Un trionfo meritato da parte di una squadra che ha dominato in lungo in largo per tutta la stagione, chiudendo con 19 successi consecutivi tra Bundesliga, Coppa di Germania e, appunto, Champions. E’ il trionfo di Flick che, chiamato a rimpiazzare Nico Kovac, esonerato lo scorso 3 novembre, ha dimostrato, alla prima esperienza, di essere un essere tecnico straordinario per idee e carisma. Non a caso anche all’ultimo atto ha messo la sua firma sulla vittoria scegliendo proprio Coman al posto di Perisic. Mossa che si è rivelata determinante.
Palo di Lewandowski, Neymar e Mbappé sprecano
Il Bayern ha macinato gioco fin dall’inizio ma ha rischiato sulle veloci imbucate degli attaccanti avversari: Neuer è stato prodigioso a respingere d’istinto un sinistro ravvicinato di Neymar, smarcato in area da Mbappé, Di Maria ha calciato malamente alto un destro da buona posizione dopo una triangolazione in area con Herrera. Tra un rischio e l’altro si è visto anche il Bayern vicino al vantaggio col solito Lewandowski che prima ha colpito un palo con un bel destro in girata e poi ha spedito addosso a Navas un colpo di testa ravvicinato. Attuando un buon pressing il PSG ha continuato a spaventare i bavaresi sciupando, però, malamente una buona occasione sul finire della prima frazione con Mbappé.
Decide Coman
Nella ripresa il Bayern per un quarto dora ha faticato a trovare varchi nell’attenta difesa avversaria ma alla prima occasione, al 59′, ha colpito: Kimmich, con un cross pennellato dal limite, ha pescato smarcato sul secondo palo Coman che con un colpo di testa a incrociare ha infilato Navas. Il Psg ha barcollato e ci ha pensato Silva, con un salvataggio sulla linea su un altro diagonale di Coman a evitargli una seconda capitolazione.
Neuer nega a Marquinhos l’1-1
Tuchel ha inserito Verratti con la speranza di riprendere il possesso del centrocampo ma il PSG è riuscito a costruire una sola versa grande occasione per pareggiare: Di Maria ha imbucato un pallone in mezzo per l’accorrente Marquinhos che si è visto chiudere lo specchio con la solita apertura a forbice con le gambe da uno strepitoso Neuer. Il Bayern non ha tremato, ha continuato a occupare meglio ogni zona del campo e, anche grazie al prezioso apporto di Perisic e Coutinho, subentrati a Gnabry e Coman, ha chiuso a doppia mandata le fasce spegnendo definitivamente i sogni agli avversari. La Francia, così è costretta a rimandare un appuntamento che attendeva da 27 anni. La Coppa va ancora in Germania. Da stasera il Bayern si accomoda accanto ai campioni uscenti nel Liverpool nel podio delle squadre che l’hanno vinta più volte. Davanti ora ha solo il Real Madrid (13 trionfi) e il Milan (7).
PSG-BAYERN 0-1 (0-0)
PSG (4-3-3): Navas; Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat (35′ st Kurzawa); Paredes (19′ st Verratti), Marquinhos, Herrera (27′ st Draxler); Di Maria (35′ st Choupo-Moting), Mbappé, Neymar. (16 Sergio Rico, 30 Bulka, 18 Icardi, 19 Sarabia, 22 Diallo, 25 Bakker, 27 Gueye, 31 Dragba). All.: Tuchel.
Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (24′ pt Sule), Alaba, Davies; Goretzka, Thiago Alcantara (41′ st Tolisso); Gnabry (23′ st Coutinho), Muller, Coman (23′ st Perisic); Lewandowski. (26 Ulreich, 39 Hoffmann, 2 Odriozola, 5 Pavard, 8 Javi Martinez, 11 Cuissance, 21 Hernandez, 35 Zirkzee). All.: Flick.
Arbitro: Orsato (Italia).
Reti: nel st 14′ Coman.
Angoli: 4-4.
Recupero: 1′ e 5′.
Ammoniti: Davies, Paredes, Gnabry, Sule, Neymar, Thiago Silva, Kurzawa, Muller per gioco scorretto.
(La Repubblica)