Come una coperta di Linus che ci fa sentire al sicuro. Così indossare la mascherina ci induce a sentirci più protetti dal rischio di contagio del Coronavirus e ci rende meno propensi a rispettare le ‘distanze di sicurezza’ perché riteniamo di poterci avvicinare agli altri con maggiore tranquillità. Una sorta di ‘compensazione del rischio’ che scatta automaticamente modificando il comportamento. Un errore, ovviamente. A far emergere questo potenziale effetto indesiderato della mascherina è un’analisi condotta da un team di ricercatori del comportamento della Warwick Business School. Le conclusioni sono state rese note in un pre-print paper dal titolo “Compensazione del rischio durante il Covid-19: l’impatto dell’utilizzo della mascherina sul distanziamento sociale”.
Più vicini con la mascherina
I ricercatori hanno mostrato a 800 partecipanti immagini di persone sedute, in piedi o che camminavano e hanno chiesto loro di indicare quanto sarebbero stati disposti a stare vicini a queste persone in diverse situazioni sia in ambienti interni che all’aperto. Nelle immagini c’era chi indossava la mascherina in gruppo, chi la indossava ma era insieme ad altri che non la mettevano oppure persone che avevano scelto di non utilizzare per niente la protezione facciale. I ricercatori hanno potuto constatare che, in ogni scenario, le persone erano più propense a tollerare una distanza ridotta se loro o l’altra persona indossavano una mascherina. In media, i partecipanti che la indossavano si sentivano a proprio agio stando a 1,8 metri da un’altra persona mentre senza hanno preferito rimanere a più di 2 metri di distanza.
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Le mascherine non sono un’alternativa alla distanza
Insomma, chi è convinto che le mascherine siano efficaci nel prevenire la diffusione del Covid-19 è più flessibile sulle distanze da mantenere. “I comportamenti che abbiamo osservato – ha dichiarato Ashley Luckman, ricercatore presso la Warwick Business School e autore principale dello studio – sembrano il classico caso di compensazione del rischio. Indossare le mascherine riduce il rischio complessivo di diffusione del Coronavirus, quindi le persone si sentono più sicure e sono più disposte ad assumersi altri rischi, come diminuire la distanza fisica tra loro e gli altri. Ma se l’obiettivo dei governi è quello di ridurre al minimo la trasmissione del virus, allora le linee guida devono chiarire che le mascherine non sono un’alternativa al distanziamento sociale”.
In caso di seconda ondata
Nessun effetto di compensazione, invece, è stato registrato tra le persone convinte di correre un rischio maggiore di essere ricoverate in ospedale in caso si ammalassero di Coronavirus e che hanno preferito mantenere comunque una distanza maggiore pur indossando la mascherina. Daniel Read, docente di scienze comportamentali presso la Warwick Business School, ha dichiarato: “I nostri risultati potrebbero essere utili soprattutto per i paesi in cui l’utilizzo delle mascherine è diffuso, ma le linee guida sul distanziamento sociale sono state allentate. Se alcuni paesi hanno bisogno di tornare a livelli maggiori di distanziamento fisico a causa di una seconda ondata di casi, l’effetto mascherina potrebbe rendere tutto più difficile rispetto all’inizio della pandemia quando l’uso di questo dispositivo di protezione era basso. Bisogna chiarire che indossare la mascherina ha un effetto protettivo solo se si aggiunge al distanziamento sociale e non in sostituzione di questa importate misura di sicurezza
(La Repubblica)