30 Dicembre, 2024
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Nel secondo trimestre 2020 il più forte calo del pil mai registrato

“In Gran Bretagna il crollo maggiore”. L’Ocse fa il punto sulla crisi

In seguito all’introduzione di misure di contenimento Covid-19 in tutto il mondo a partire dal marzo 2020, il prodotto interno lordo nell’area Ocse ha registrato un calo del 9,8%, nel secondo trimestre del 2020, secondo stime provvisorie. Si tratta del calo più grande mai registrato, ben superiore al -2,3% registrato nel primo trimestre del 2009, al culmine della crisi finanziaria. E’ stata l’organizzazione parigina a fare il punto sui tre mesi segnati da chiusure e lockdown per limitare la diffusione della pandemia.

Tra le principali sette economie, il Pil è diminuito in modo più drastico del 20,4%, nel Regno Unito.

In Francia, dove le misure di blocco sono state tra le più severe, il Pil è diminuito del 13,8%, dopo un calo del 5,9% nel trimestre precedente. Il Pil è diminuito anche in ItaliaCanada e Germania nel secondo trimestre rispettivamente -12,4%, -12% e -9,7% (rispetto a -5,4%, -2,1% e -2,0% nel trimestre precedente).

Negli Stati Uniti, dove molti Stati hanno introdotto misure di “stay-at-home”alla fine di marzo, il Pil si è contratto leggermente meno (-9,5%), rispetto a -1,3% nel trimestre precedente. In Giappone,dove le misure di contenimento sono state meno rigorose, il Pil si è contratto del 7,8% nel secondo trimestre del 2020, rispetto allo 0,6% del trimestre precedente. Nell’area dell’euro e nella Ue, il Pil è sceso rispettivamente -12,1% e -11,7%, a fronte di cali di -3,6% e -3,2% nel trimestre precedente.

Rispetto all’anno precedente il pil dell’area Ocse è calato del 10,9% nel secondo trimestre del 2020, dopo un -0,9% nel trimestre precedente. Tra le principali sette economie, gli Stati Uniti hanno registrato una crescita annua di meno 9,5%, mentre il Regno Unito ha registrato il calo annuale più forte (meno 21,7%).

(Il Fatto Quotidiano)

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