Sono stati sequestrati e picchiati dai grossisti di stupefacenti per i quali ‘lavoravano’. Protagonisti una coppia del viterbese. La ragazza è riuscita a scappare dando così’ l’allarme. Fermato un egiziano, caccia al resto della banda
Ai gruppi criminali di Tor Bella Monaca non basta più la manovalanza locale. Il potere è saldamente nelle mani dei boss del quartiere, con un capo nei diversi palazzi trasformati in fortini dello spaccio di droga e vari adepti. Ma a “spingere la roba” in strada c’è un esercito di manovali che vengono reclutati ormai anche in altri quartieri e fuori città. E per chi sgarra le punizioni sono terribili.
Proprio come è accaduto a una coppia del viterbese, sequestrata e seviziata. Una vicenda su cui stanno indagando gli investigatori del commissariato Casilino Nuovo, che hanno già sottoposto a fermo un 21enne di origini egiziane, accusato di sequestro di persona a scopo di estorsione, e stanno dando ora la caccia agli altri sequestratori.
In base a quanto appurato sinora dalla Polizia, un 28enne di Orte e una 27enne di Soriano nel Cimino da qualche tempo aveva iniziato a “lavorare” per una banda di spacciatori che gestisce una delle piazze di spaccio di Tor Bella Monaca, smerciando cocaina e hashish. Fin dall’inizio i grossisti si sarebbero però lamentati per i mancati introiti. Sarebbe cresciuto il dubbio che la coppia facesse la cresta sugli incassi.
Troppo poche entrate rispetto ai quantitativi di sostanza stupefacente affidati ai due giovani. Il 21 agosto è quindi scattata la vendetta. Il 28enne e la 27enne sarebbero stati sequestrati e rinchiusi in un garage abbandonato di Valle Fiorita, dove il ragazzo è stato legato a una sedia con del cellophane e picchiato, tanto da essere stato trovato dagli investigatori con diversi lividi sul corpo. Gli aguzzini hanno inoltre ripreso le sevizie con un cellulare, per mostrare cosa accade a chi prova a fare il furbo.
Due giorni di violenze e poi, grazie a un attimo di disattenzione dei carcerieri, la ragazza è riuscita a fuggire e a chiedere aiuto.
Le ricerche effettuate dagli agenti del commissariato, della squadra mobile e del reparto volanti, a causa della scarsa conoscenza del territorio da parte della vittima, sono state difficili, ma alla fine è stato individuato il garage abbandonato e liberato il 28enne.
Gli investigatori hanno notato un ragazzo, a loro noto per precedenti indagini sullo spaccio nella zona, che cercava di nascondersi tra la vegetazione e, intuendo un suo coinvolgimento nella vicenda, lo hanno bloccato, rintracciando la vittima. Il fermato è un 21enne di origini egiziane appunto, che avrebbe partecipato al rapimento e che ha filmato le sevizie, mostrando alla 27enne il video con l’avvertimento che quello era ciò che capitava a chi non rispetta le regoledel gruppo criminale.
All’indagato, rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, è stato quindi anche sequestrato il telefonino contenente il video incriminato. Ora gli investigatori del commissariato, diretto da Michele Peloso, dopo aver effettuato una serie di perquisizioni e sequestrato cocaina, stanno ascoltando altri testimoni, nel tentativo di bloccare subito gli altri sequestratori e smantellare il gruppo criminale che gestisce la piazza di spaccio. Un lavoro portato avanti in costante contatto con la Direzione distrettuale antimafia di Roma. E la svolta dovrebbe essere vicinissima.
(La Repubblica)