È l’arretramento più consistente dal 1995. Ministero dell’Economia: ad agosto +9% per le entrate, molto meglio previsto
Istat, in Italia il calo peggiore del Pil dal 1995
Nel secondo trimestre del 2020 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019. La stima preliminare della variazione congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio 2020 era stata del -12,4% mentre quella tendenziale del -17,3%.
Gualtieri, forte rimbalzo in terzo trimestre
Il ministero dell’Economia comunica intanto i dati provvisori sulle entrate tributarie acquisiti al 20 agosto che mostrano un andamento superiore alle attese e una situazione complessiva in via di miglioramento per l’economia italiana. Nel mese di agosto 2020 si è infatti registrato un rialzo del 9% delle entrate versate dai contribuenti con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019, sostenuto dal buon andamento dell’Irpef e dell’Ires versate in autoliquidazione.
«I dati sulle entrate tributarie si aggiungono ad altre evidenze che ci consentono di auspicare un forte rimbalzo del Pil nel terzo trimestre, dopo la caduta del secondo trimestre confermata dai dati odierni dell’Istat che apportano alla precedente stima una revisione molto contenuta»: è il commento del Ministro dell’economia, Roberto Gualtieri.
IL PRODOTTO INTERNO LORDO
I trimestre 2008 – II trimestre 2020, dati concatenati, destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario (anno di riferimento 2015), valori in miliardi di euro. Fonte: Istat, Conti economici trimestrali, II trimestre 2020<br/>
L’arretramento più consistente dal 1995
Il Pil italiano non aveva mai registrato un calo così consistente dal 1995. Lo sottolinea l’Istat precisando inoltre che la variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%. «La stima completa dei conti economici trimestrali – scrive l’Istat – conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, con flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995».
Inflazione negativa per il quarto trimestre consecutivo
Le stime preliminari dell’Istat confermano un’inflazione negativa per il quarto mese consecutivo: ad agosto 2020 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e una diminuzione dello 0,5% su base annua (da -0,4% del mese precedente). Dato determinato per lo più dai cali dei prezzi dei beni energetici, l’ampliarsi della flessione dell’indice generale si deve prevalentemente al calo più netto dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti. Si confermano invece in crescita i prezzi sia dei beni alimentari lavorati sia di quelli non lavorati.
(Il Sole24Ore)