il ritorno in classe l’incognita mascherina
Oggi la riunione del comitato tecnico scientifico: l’ipotesi di poter togliere la protezione quando si è seduti al banco. Ma per gli studenti delle superiori l’obbligo varrebbe per tutto il tempo trascorso in aula. Crisanti: soglia sia 37,1,mascherine necessarie
«Lavoriamo tutti insieme e riconsegniamo le scuole ai nostri studenti: il Paese ce ne sarà riconoscente. Abbiamo una responsabilità storica grande. Sarà un anno duro. Ma anche l’inizio di un percorso diverso». Lo ha scritto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in una lettera inviata ai docenti, ai presidi e a tutto il personale scolastico alla vigilia della riapertura della scuola. La ministra ha spiegato come «già a giugno è stato varato il Piano per la ripartenza di settembre, preparato insieme ai tanti attori del sistema scolastico e istituzionale». E ha assicurato: «Da allora non ci siamo mai fermati. Abbiamo collaborato con le autorità sanitarie per avere regole condivise. E se queste si sono evolute nel corso dell’estate è perché il quadro di una pandemia non è una fotografia, non è statico, e al mutare delle condizioni la politica può e deve prendere nuove decisioni. Lo abbiamo fatto. Oggi abbiamo regole chiare, tra le più rigorose in Europa»
Azzolina ai prof: ce la faremo
«Ci troveremo a convivere con regole di sicurezza da rispettare e con una maggiore attenzione agli aspetti sanitari – ha aggiunto – Non era mai successo prima. So che c’è preoccupazione, è comprensibile. Ci darà sostegno la garanzia del gran lavoro fatto. Lo dico senza alcun trionfalismo, ma con soddisfazione: dati alla mano, nessuno in Europa si è impegnato così tanto nei mesi estivi per preparare la scuola a questa nuova stagione». C’è una “battaglia” che la ministra Azzolina in particolare vuole portare avanti: «eliminare la classi sovraffollate». E nella lettera al personale della scuola ha spiegato che i fondi ci sono: «Porteremo avanti questo percorso. Così come dobbiamo immaginare e realizzare un Piano pluriennale di investimenti sull’edilizia scolastica, grazie all’impiego delle risorse provenienti dal cosiddetto Recovery Fund. Abbiamo un obiettivo preciso, da raggiungere in tempi certi: dotare il nostro Paese di scuole migliori, più sicure e funzionali alle esigenze di studentesse e studenti».
Il nodo dell’uso della mascherina
Uno dei nodi principali del rientro a scuola previsto già dal 1°settembre per l’inizio dei corsi di recupero è l’uso della mascherina. Il tema verrà affrontato oggi dal comitato tecnico-scientifico della Protezione civile e l’orientamento degli esperti sarebbe quello di dare disposizioni differenziate a seconda dell’età degli studenti: da zero ai sei anni, come noto, la mascherina non va indossata; per alunni di elementari e medie i dispositivi di protezione potranno essere tolti quando si è seduti al banco e viene rispettata la distanza di sicurezza di un metro; alle superiori, invece, come all’università l’obbligo di mascherine potrebbe valere per tutto il tempo trascorso in aula. Fa discutere pure il tema dei fondi alle scuole paritarie, anche se il Ministero dell’Economia precisa che gli istituti hanno la possibilità di richiedere anticipi “in caso di urgenza”.
Conte: la riapertura in sicurezza è la nostra priorità
Il premier Giuseppe Conte in un tweet rivendica l’azione del ministro della Salute Roberto Speranza nel summit Oms con 53 Paesi: «Ancora una volta l’Italia in prima fila per elaborare strategie utili per combattere il coronavirus. Grazie al ministro @robersperanza oggi 53 Paesi si confrontano con l’Oms sulla riapertura delle scuole in sicurezza». E chiarische: «Questa oggi è la nostra priorità».
In merito al summit internazionale Speranza scrive su Facebook: «Diritto alla salute e diritto all’istruzione devono camminare insieme. Oggi, in rappresentanza dell’Italia, ho promosso con l’Oms una conferenza sulla riapertura delle scuole in sicurezza a cui hanno partecipato 53 Paesi. Questa è la vera priorità delle prossime settimane in tutto il mondo».
Vertice Oms: quattro misure chiave per riduzione rischio
Una «coalizione tra i nostri Stati membri per informare delle nostre azioni e andare avanti congiuntamente per attuare le migliori misure possibili sull’offerta di un’istruzione scolastica sicura per tutti»: è il primo punto degli impegni sottoscritti in una dichiarazione congiunta del direttore Regionale per l’Europa dell’Oms Hans Kluge e del ministro Speranza.
Nella dichirazione si legge inoltre che Covid-19 «a creato la più grande interruzione dei sistemi educativi nella storia, colpendo quasi 1,6 miliardi di studenti in più di 190 Paesi e la nostra regione non fa eccezione». Vengono inoltre indicate quattro misure chiave per la riduzione del rischio negli ambienti scolastici: dalle norme di igiene base, al distanziamento, a politiche specifiche per bambini a rischio con esigenze di apprendimento o condizioni di salute speciali, nonché per docenti con condizioni di salute che li rendono vulnerabili a infezioni più gravi. Promossa la didattica online in particolari situazioni.
Mattarella: scuola risorsa decisiva per il futuro della comunità
«La comunità della scuola è risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale, proprio in quanto veicolo insostituibile di socialità per i bambini e i ragazzi: ne comprendiamo ancor più l’importanza dopo le chiusure imposte dalla pandemia. Esempi come quello di Maria Montessori esortano ad affrontare efficacemente le responsabilità di questo momento difficile». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione del 150esimo anniversario della nascita di Maria Montessori.
Positivo al Covid, chiude istituto a Verbania
A Verbania una scuola è stata chiusa dopo che un utente «entrato recentemente in Istituto, è risultato positivo al virus Covid-19». È successo nel più importante istituto superiore della città, il “Cobianchi”, dove l’attività didattica – informa la preside, Vincenza Maselli – è stata sospesa da oggi «per consentire lo svolgimento di un intervento di sanificazione dei locali». Nella scuola si stavano svolgendo, dal 26 agosto, i corsi di recupero.
Il trasporto
Il parere degli esperti orienterà le decisioni la Conferenza Unificata nella quale Governo e amministrazioni locali dovranno trovare un accordo su un altro tema decisivo, quello del trasporto pubblico locale (treni, autobus, e metro). Dopo il burrascoso confronto dei giorni scorsi, la soluzione potrebbe essere stata trovata: per treni e bus la capienza dovrebbe essere alzata al 75-80% e una nuova copertura di fondi dovrebbe garantire un aumento delle linee per sopperire al restante 20%.
Per il sindaco di Firenze Dario Nardella «rimane la criticità del trasporto e qui è necessario che il Governo ci venga incontro. Mi auguro che le nostre richieste sia raccolte in particolare la necessità di aumentare le quote di accesso ai mezzi pubblici da parte degli studenti. Lo stesso vale per gli scuolabus: mettere la distanza di un metro e la deroga nei percorsi di 15 minuti è praticamente infattibile».
Le date
La data della ripresa ufficiale delle lezioni – quella del 14 settembre – slitterà in alcune regioni. Lo schema delle date resta frammentato e potrebbe ancora salire, nei prossimi giorni, il numero delle Regioni che decideranno di riaprire le scuole dopo le elezioni e il referendum del 20 e 21 settembre. A parte la Provincia autonoma di Bolzano, che riaprirà in anticipo il 7 settembre, la Puglia ha fissato la data del 24, così come la Calabria, mentre in Campania Vincenzo De Luca deciderà solo alla metà della prossima settimana, valutando l’andamento dei dati sul contagio, che nella regione sono in netto aumento. Nelle prossime ore anche l’Abruzzo potrebbe decidere per il 24 settembre, mentre la Sardegna – dove si voterà anche per le suppletive e il 25 ottobre per le comunali – ha già stabilito il 22 come data di ritorno a scuola.
«Misura realistica»
Per Luca Richeldi, direttore dell’Uoc di Pneumologia del Policlinico Gemelli Irccs di Roma e membro del Comitato Tecnico Scientifico sulla mascherina in classe «serve buon senso» e «vedere tutti i ragazzi portare la mascherina sempre sarebbe una misura di estrema sicurezza ma non realistica». Mentre per i test sierologici ai docenti, dice l’esperto durante Agorà Estate, su Rai 3, serve «più informazione» perché «la protezione degli alunni per una persona che fa l’insegnante credo rappresenti una priorità assoluta».
Crisanti: soglia sia 37,1, mascherine necessarie
«Nelle misure per il ritorno a scuola bisogna evitare di sbagliare due volte. Le misure sono state scelte, ora vanno applicate in maniera rigorosa». Lo dice il professor Andrea Crisanti, il microbiologo dell’Università di Padova “padre” della strategia dei tamponi di massa. «C’è stata una discussione sulla scuola, io – spiega Crisanti – ho fatto solo dei distinguo: a mio avviso la temperatura sui ragazzi va presa a scuola, non a casa, e andrebbe abbassata, direi a 37,1, per entrare in aula. Poi le mascherine, sono sicuramente necessarie per i più grandi. Per i piccoli si sa che non è possibile».
Salvini: a due settimane apertura troppe incognite
Il leader della Lega MAtteo Salvini attacca: «Ma vi sembra normale che a due settimane dall’’inizio della scuola, i genitori non sappiano ancora nulla? Non sanno ancora in che giorno e a che ora entreranno in classe i loro figli, e se potranno salire o meno sugli autobus per raggiungere gli istituti» ha detto nel comizio tenuto a Voghera (Pavia) a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Paola Garlaschelli.
(Il Sole24Ore)