Otto indagati a Bologna: ai domiciliari politico leghista
I protagonisti la chiamavano “Villa inferno”. La residenza di un imprenditore di Pianoro dove avvenivano i festini a base di sesso e droga. Il nucleo operativo dei carabinieri della compagnia Bologna Centro ha eseguito sette misure cautelari (su otto indagati) nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Tra le vittime figura anche una ragazzina minorenne, coinvolta in festini dove girava cocaina. Per l’imprenditore è stato disposto il carcere.
Le misure cautelari
Tra le persone coinvolte nell’indagine ci sono un avvocato e un agente immobiliare molto noto negli ambiti ultras della Virtus pallacanestro: Luca Cavazza, 27 anni, candidato per la Lega con Lucia Borgonzoni alle ultime elezioni regionali, è ai domiciliari. “Dopo appurate verifiche si precisa che Luca Cavazza non risulta essere iscritto alla Lega”, precisa Andrea Ostellari, senatore e coordinatore della Lega in Emilia. Nel 2016, a 23 anni, Cavazza fu il più giovane in corsa per Forza Italia alle elezioni comunali per eleggere il nuovo sindaco di Bologna. Fece rumore, all’epoca, la sua visita sulla tomba di Mussolini e il post su Facebook: “Tutto quello che fu fatto non potrà essere cancellato. A noi!”. Domiciliari anche per l’imprenditore Fabrizio Cresi. Per Davide Bacci è scattata la custodia in carcere, sulla base dell’ordinanza del gip Letizio Magliaro e delle richieste del pm Stefano Dambruoso. È nella sua villa, secondo la ricostruzione dell’accusa, che si sarebbero tenute vere e proprie orge. Infine quattro obblighi di firma per altrettanti indagati, compreso un avvocato di 45 anni.
L’inchiesta
Ieri sono state eseguite perquisizioni. Secondo quanto ricostruito l’ipotesi degli investigatori è di un giro di ragazzine arruolate e portate in un residence fuori città, per prestazioni sessuali in cambio di droga. L’inchiesta è partita nel febbraio scorso: una madre denuncia ai carabinieri diversi allontanamenti e il consumo di droga da parte della figlia di 17 anni. Il nucleo operativo della Compagnia carabinieri Bologna avvia l’attività d’indagine, anche con intercettazioni, che consente di costruire l’impianto accusatorio: induzione alla prostituzione della minorenne, convinta a compiere atti sessuali con gli indagati e altre persone in cambio di denaro e stupefacenti. La madre aveva intercettato anche dei video nel cellulare della figlia. Gli indagati sono difesi tra l’altro dagli avvocati Gabriele Bordoni, Giovanni Voltarella, Roberto Bruzzi.
La testimonianza della 17enne
“A casa sua ho appreso che spesso si svolgono incontri per consumare cocaina e fare sesso tanto da essere conosciuta come ‘Villa Inferno’. Cosi mi aveva detto proprio Luca Cavazza quando mi aveva convinto a seguirlo”. A parlare è la ragazzina 17enne finita nel giro di droga e prostituzione scoperto dai carabinieri, che descrive agli investigatori cosa succedeva all’interno della Villa tra Pianoro e Rastignano. La 17enne, unica minorenne coinvolta nella vicenda, spiega poi che “arrivati a casa di Bacci, io avevo già appreso da Cavazza che ci saremo fatti una ‘fattanza’, cioé Bacci ci avrebbe dato della coca. Infatti appena arrivati a casa di Bacci io ho visto che c’erano una decina di persone tra ragazzi e ragazze che stavano pippando”.
(La Repubblica)