14 Novembre, 2024
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Roma, discarica abusiva in via Collatina Vecchia,

due esposti in procura

Due esposti in procura e via alle indagini dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale: dopo la denuncia dei residenti, raccolta da questo giornale, qualcosa si muove contro la discarica abusiva e il cimitero dell’amianto a cielo aperto in via Collatina Vecchia, di fronte la stazione Palmiro Togliatti. I tecnici dell’Arpa hanno effettuato un sopralluogo nella discarica e il risultato è inquietante. Il dato che emerge a prima vista è chiaro: non è una discarica episodica, ma un’area dove aziende edili – e non solo – sversano abitualmente e in modo illegale. A preoccupare più di qualsiasi altra cosa sono i grossi sacchi che contengono amianto: al momento i tecnici ne hanno contato almeno 15 di cui almeno 4 aperti e ricolmi di rifiuti in terra come lamiere, onduline in vetroresina, schiuma isolante e altri materiali di risulta.

Sono sacchi di tipo industriale, specializzati e certificati per l’uso e il trattamento di rifiuti contenenti amianto a uso edile: alcuni sono più usurati, si vede che sono stati abbandonati da diverso tempo. Ma altri sacchi, vicino al marciapiede, sono ancora nuovi e intonsi. I tecnici dell’Arpa hanno prelevato campioni e faranno analisi sui rifiuti contenuti nei sacchi e anche nel sottosuolo in caso di contaminazioni.

A preoccupare infatti non c’è solo l’amianto. Nella discarica ci sono altri rifiuti provenienti da lavori edili come calcinacci, sanitari, mobili, legno, ma anche molti rifiuti ingombranti di tipo urbano come frigoriferi, materiali tessili ed elettrici, televisori, tubi catodici. Non solo aziende dunque, ma anche “zozzoni”. Del resto arrivare alla discarica è facilissimo, basta attraversare la strada all’uscita della stazione e scaricare ciò che si vuole: l’area è accessibile a tutti e secondo testimoni ci vivono alcune famiglie. Ad ogni modo dovrebbe essere partito l’iter per portare in breve tempo – si spera – alla rimozione dei rifiuti e alla bonifica del luogo.

L’ultima denuncia è stata fatta ieri da Luca Laurenti e Roberto Lattanzi del blog Riprendiamoci Roma, e oggi ci sono due esposti presentati in procura. Il primo è del Codacons. “Chiediamo alla procura di aprire una indagine alla luce dei reati di inquinamento ambientale, delitti contro la salute pubblica e diffusione di sostanze tossiche – afferma il presidente Carlo Rienzi – Vogliamo capire chi abbia depositato i sacchi di amianto e accertare perché l’amministrazione comunale, nonostante le tante denunce dei cittadini, non abbia fatto ancora nulla per bonificare l’area, sottoponendo ambiente e cittadini ad un rischio altissimo”.

Il secondo esposto sarà presentato da Assotutela che chiede un intervento immediato di Ama e del Comune. Il cimitero dell’amianto diventa anche un caso politico. In una nota il Pd capitolino chiede “l’intervento immediato della sindaca e la convocazione delle commissioni controllo e garanzia e ambiente per accertare le responsabilità amministrative. La sindaca dica cosa intende fare per eliminare immediatamente questo degrado indegno”.

(La Repubblica)

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