La Sardegna non è e non è mai stata una regione focolaio e i dati sui test ora assolvono anche la Costa Smeralda:
mille tamponi effettuati a fine agosto sugli addetti delle strutture turistiche della Costa Smeralda sono risultati tutti negativi. Lo annuncia Marcello Acciaro, capo dell’Unità di crisi regionale anti-Covid, commentando: “Non esiste un caso Costa Smeralda”.
Esito negativo hanno dato anche i test effettuati su medici, infermieri e pazienti della Mater Olbia, la clinica della Qatar Foundation diventata un punto di riferimento per il Covid per l’intera Gallura e chiusa dopo la positività di quattro operatori. Dopo aver sospeso anche l’attività del drive-in per i tamponi veloci, l’ospedale riaprirà nei prossimi giorni una volta completata la sanificazione.
I mille tamponi sono stati eseguiti negli hotel di Smeralda holding a Porto Cervo: 240 in tutto tra i dipendenti degli hotel Pitrizza, Romazzino, Cervo e Cala di Volpe. Altri 340 sono stati effettuati al personale del Mater Olbia e 40 ai pazienti ricoverati. Già ieri, peraltro, il sindaco della Maddalena aveva annunciato la negatività dei tamponi, complessivamente 90 tra il personale della struttura e i piccoli ospiti, effettuati nel centro estivo per bambini dopo la positività di un educatore.
“Assolto” il territorio, restano i singoli casi come quelli del “Billionaire” o del Phi Beach e del “Sottovento”,
focolai della diffusione del virus nei quali erano rimasti contagiati anche i titolari, a partire da Flavio Briatore e dal ristoratore Johnny Micalusi. Controlli sono in corso anche sul personale di Villa Certosa dopo la positività accertata di Silvio Berlusconi anche se il leader di Forza Italia potrebbe essere stato contagiato altrove.
Il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, che qualche settimana fa aveva emesso un’ordinanza di protezione della salute pubblica che aveva fatto infuriare Flavio Briatore, ha commentato amareggiato: “Eravamo una regione covid free, durante il lockdown c’era un solo caso ad Arzachena ed era isolato in ospedale a Sassari da 4 mesi. Oggi ne registriamo complessivamente 123 ed è chiaro che si tratta di casi di importazione arrivati qui dopo l’apertura delle frontiere intra-regionali”.
Non sono stati però i comuni turisti sulle spiagge a scatenare il contagio in una regione che contava solo pochi, controllatissimi casi. A diffondere il virus sono stati i comportamenti irresponsabili e la violazione delle regole di alcuni specifici ambienti frequentati da celebrità, a cui ora il sindaco di Arzachena chiede l’assunzione di responsabilità. “Chi non ha rispettato le regole paghi”. Per i sardi che al nord dell’isola vivono di turismo, il danno economico di essere ingiustamente passati per una regione di untori è enorme: tra eventi internazionali cancellati – su tutti le regate veliche della Maxi Yacht Rolex Cup e della Rolex Swan Cup – , prenotazioni disdette e locali chiusi anticipatamente sulla stagione, i danni ammontano a milioni di euro.
(La Repubblica)