23 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

Partita missione Vega, messi in orbita 53 satelliti

Dopo sette rinvii, ritorno nello spazio senza problemi per Vega:

la missione è infatti partita alle 3,51 dalla base spaziale di Kourou in Guyana francese e il vettore europeo, progettato, sviluppato e costruito da Avio, ha perfettamente messo in orbita, su quote diverse, ben 53 tra nano, micro e minisatelliti (da 1 a 400 kg) a beneficio di 21 clienti di 13 differenti Paesi. I satelliti hanno diverse applicazioni, incluse l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni, la scienza, la tecnologia e l’istruzione. Questo lancio multiplo – spiega l’Asi – “rappresenta un record per un vettore del Vecchio Continente”.

Si tratta in dettaglio di 7 microsatelliti, insieme a 46 CubeSat più piccoli, tutti messi in orbita in un singolo volo grazie all’innovativo adattatore del carico utile SSMS (Small Spacecraft Mission Service).

L’SSMS è un adattatore modulare in fibra di carbonio progettato da Avio per rispondere alla domanda di servizi di lancio per gruppi di piccoli satelliti pesanti tra 1 kg (CubeSat o gruppi di CubeSat) e 400 kg (Minisat) in orbita terrestre bassa (300 km e oltre dalla superficie terrestre). La progettazione è stata seguita da Sab Aerospace, una pmi italiana indipendente. Il programma SSMS, iniziato sotto l’egida dell’Agenzia spaziale europea (ESA) con il contributo della Commissione europea, darà – ricorda Avio – “slancio alla capacità di offrire apposite soluzioni “ride-share” per il fiorente mercato dei piccoli satelliti”.

A bordo tra gli altri payload rilasciati in orbita anche un laboratorio di microgravità – DIDO3 – nato dalla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e quella Israeliana ISA, in cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Scienza e della Tecnologia di Israele. A bordo di DIDO-3 quattro esperimenti congiunti italo-israeliani nei settori della ricerca biologica e farmacologica – controllati da terra attraverso un’applicazione mobile – che vedono, per la parte italiana, il coinvolgimento dell’Università Federico II di Napoli, dell’Università di Roma 3, dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Università di Bologna.

L’Asi ricorda come i satelliti messi in orbita questa notte saranno utilizzati per varie applicazioni, tra cui l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni, la scienza, la tecnologia e l’educazione.

La missione di VEGA VV16 si è conclusa con successo 2 ore e 4 minuti dopo il decollo.

Il “perfetto esordio della nuova piattaforma SSMS avviato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con il contributo della Commissione europea, consentirà di moltiplicare la capacità di lancio di Vega” spiega l’agenzia che sottolinea come la “realizzazione della piattaforma è il risultato di una collaborazione tra società italiane e della Repubblica Ceca che vede l’Italia come capofila”.

Tra i piccoli satelliti messi in orbita anche un altro contributo italiano: ION CubeSat Carrier (In Orbit NOW) – sviluppato dalla società D-Orbit – si tratta di un vero e proprio satellite, di ingombro ridotto e del peso di circa 150 kg di massa complessiva, che ha la funzione di trasportatore di cubesats.

(AdnKronos)

 

Ultimi articoli