18 Luglio, 2024
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Infiammazione al cuore ai bambini contagiati dal Covid

Uno studio sugli effetti dannosi a lungo termine nel tessuto cardiaco dei bambini, tanto che alcuni pazienti avranno bisogno di monitoraggio e interventi per tutta la durata della loro vita

La sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini (MIS-C), ritenuta collegata al Covid-19, può provocare effetti dannosi a lungo termine nel tessuto cardiaco dei bambini, tanto che alcuni pazienti avranno bisogno di monitoraggio e interventi per tutta la durata della loro vita. È quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista EClinicalMedicine, condotto dagli esperti dell’Università del Texas Health Science Center di San Antonio, che hanno esaminato 662 casi di MIS-C segnalati in tutto il mondo tra il primo gennaio e il 25 luglio 2020.

“I nostri risultati – afferma Alvaro Moreira, neonatologo presso l’Università del Texas Health Science Center – mostrano che MIS-C può colpire bambini apparentemente sani senza preavviso tre o quattro settimane dopo le infezioni asintomatiche”.

Il team sostiene che non tutti i bambini presentavano i noti sintomi di Covid-19 prima di sviluppare la sindrome. “Alcuni pazienti – continua il ricercatore – potrebbero non manifestare sintomi e non sapere di avere la malattia, e poi, a distanza di settimane, sviluppare l’infiammazione”.

Secondo i dati del gruppo di ricerca, il 71 per cento dei bambini è stato ricoverato in unità di terapia intensiva, il 60 per cento dei quali era in stato di shock e la durata media della degenza ospedaliera era di 7,9 giorni.

I sintomi da tenere d’occhio

“Tra i sintomi – osserva l’esperto – tutti avevano la febbre, il 73,7 per cento accusava dolori addominali o diarrea e il 68,3 per cento nausea e vomito. Tra i pazienti sottoposti a test ecocardiografico, il 54 per cento mostrava risultati anormali e il 22,2 per cento ha avuto bisogno di supporto ventilatorio. Undici bambini sono deceduti”.

L’autore sottolinea che questa malattia si ritiene associata a SARS-CoV-2. “Può provocare un’infezione letale – aggiunge Moreira – perché colpisce più sistemi di organi e si presenta sotto diverse forme, tanto che inizialmente era stata associata alla malattia di Kawasaki e alla sindrome da shock tossico. Fortunatamente, infatti, il trattamento con terapie comunemente usate per la Kawasaki si è dimostrato efficace anche per questi pazienti”.

Fattori di rischio

Nella maggior parte dei casi analizzati, inoltre, l’infezione ha interessato il muscolo cardiaco, provocando dilatazione dei vasi sanguigni coronarici, ridotta capacità del cuore di pompare sangue ossigenato ai tessuti del corpo e altre complicazioni che nel 10 per cento dei bambini si sono tradotte in aneurismi. “Questi pazienti – conclude Moreira – richiedono solitamente un follow-up duraturo e un’osservazione significativa.

È interessante notare che circa la metà degli individui con MIS-C si trovava in una condizione medica di base, come obesità o sovrappeso, fattore che sembra aggravare i sintomi di Covid-19 anche negli adulti. Le prove suggeriscono che nei bambini con MIS-C l’infiammazione puo’ provocare potenziali danni al tessuto cardiaco, sarà necessario approfondire le implicazioni che questa condizione potrà avere a lungo termine”.

(Agi)

 

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