Aveva detto: “La pandemia è la punizione di Dio per i gay”
È risultato positivo al Covid il patriarca Filaret, 91 anni, che guida la Chiesa ortodossa ucraina. All’inizio della diffusione del coronavirus aveva incolpato dei contagi i matrimoni gay: “Il coronavirus – aveva detto – è la punizione di Dio per l’omosessualità”.
È stato ricoverato in ospedale, ha confermato la Chiesa ortodossa ucraina in una dichiarazione condivisa sul sito web e su Facebook. Le sue condizioni, è stato aggiunto qualche giorno dopo, sono “stabili” mentre “il trattamento continua”. “Vi chiediamo di continuare a pregare per Sua Santità il Patriarca Filaret, in modo che il Misericordioso e Onnipotente Signore Dio lo guarisca”, si legge nella dichiarazione.
“La pandemia è la punizione di Dio”
In un’intervista rilasciata a marzo a una stazione televisiva ucraina locale, Filaret aveva definito la crisi sanitaria come “la punizione di Dio per i peccati degli uomini e per il peccato dell’umanità”.
Prima di tutto, intendo il matrimonio tra persone dello stesso sesso. È questa la causa del coronavirus
A seguito dei commenti di Filaret, il gruppo ucraino per i diritti Lgbtq Insight gli aveva fatto causa ad aprile. “Il nostro obiettivo è mostrare alla gente che non c’è più posto per tali dichiarazioni da parte dei leader della chiesa in Ucraina”, aveva detto all’epoca a Reuters la leader di Insight, Olena Shevchenko. L’obiettivo della querela era ottenere le scuse di Filaret per aver diffuso informazioni false e una rettifica da parte dell’emittente che aveva mandato in onda le sue osservazioni.
Amnesty: “Dichiarazioni pericolose”
Del caso si era occupata anche Maria Gureva, portavoce di Amnesty International Ucraina, aggiungendo che le dichiarazioni di Filaret erano “molto dannose perché potrebbero portare a un aumento degli attacchi, delle aggressioni, della discriminazione e dell’accettazione della violenza contro alcuni gruppi”.
Ma la Chiesa ortodossa ucraina aveva difeso Filaret: “Come capo della Chiesa e come uomo, il Patriarca ha la libertà di esprimere le sue opinioni, che sono basate sulla moralità”.
Nella classifica annuale delle nazioni europee più progressiste, il gruppo europeo per i diritti Lgbtq, Ilga-Europe, elenca l’Ucraina al 35° posto su 49 Paesi.
(La Repubblica)