Curva epidemica ancora in leggera risalita. I nuovi casi sono oggi 1.434 contro i 1.370 di ieri. Anche i tamponi aumentano ancora un po’, passando da 92 mila a quasi 96 mila. Ma a preoccupare maggiormente sono i decessi, oggi altri 14 dopo i 10 di ieri, mentre sono 18 i posti letto in più occupati nei reparti ordinari Covid e 7 quelli nelle terapie intensive.
In calo da 271 a 218 i contagi in Lombardia mentre si impennano in Piemonte, dove in un solo giorno quasi triplicano, passando da 42 a 112.
La differenza tra la capacità di contagio del coronavirus e l’influenza stagionale messe a confronto
A fronte di questo andamento dell’epidemia l’indice di contagiosità, l’oramai celebre Rt, in Italia sarebbe addirittura a 3, ossia altrettante volte al di sopra del livello di guardia considerato a uno. Questo considerando però anche i casi di infezione nelle persone asintomatiche, che pur avendo il virus non hanno sintomi. I calcoli sono stati eseguiti dai fisici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) pubblicati sul sito CovidStat. Il valore di Rt risulta quasi doppio rispetto a quello indicato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in quanto quest’ultimo si basa soltanto sui casi con sintomi.
Scendono da 105 a 91 i nuovi casi in Veneto, dove si contano però tre nuove vittime, che portano a 2.135 il totale dei decessi. Salgono da 4 a 10 i nuovi casi in Alto Adige.
Impennata di nuovi positivi al Covid accertati in Umbria nell’ultimo giorno, 33 contro i sette di ieri.
Scendono da 143 a 99 i contagi di giornata in Puglia, dove si allarga però ad altre province il focolaio esploso in una azienda ortofrutticola di Polignano a Mare, nel barese. I contagi crescono a 103, dei quali 25 accertati oggi dopo i 78 di ieri. Ci sono infatti anche alcuni lavoratori provenienti da comuni della provincia di Taranto tra i positivi accertati nell’azienda ortofrutticola “Sop” a Polignano a Mare (Bari). Tra questi, 9 sono di Grottaglie e 7 di San Marzano di San Giuseppe. A darne notizia sono stati i rispettivi sindaci, Ciro D’Alò e Giuseppe Tarantino, attraverso video su Facebook. Si tratterebbe di braccianti agricoli che hanno viaggiato sullo stesso mezzo per raggiungere i posti di lavoro.
Il governatore sardo Christian Solinas dopo che i buoi sono scappati ci riprova con il test in ingresso per chi arriva in Sardegna, oltre che con l’estensione dell’obbligo di utilizzo delle mascherine. Saranno questi i punti centrali della nuova ordinanza che il presidente della Regione dovrebbe adottare entro oggi. Il provvedimento è pronto da ieri ma il governatore è in attesa del parere del comitato tecnico scientifico. Per quanto riguarda il primo punto, chi sbarca nell’Isola potrebbe dover esibire un certificato di negatività, in alternativa sottoporsi al test entro quarantotto ore. La concessione di questo lasso di tempo esclude il ricorso al metodo drive-in già in uso per esempio all’aeroporto di Fiumicino, e fa il paio con l’ultima delibera della Giunta regionale sarda, proposta dall’assessore della Sanità Mario Nieddu, sulla liberalizzazione dei tamponi nei laboratori privati. Sull’uso delle mascherine, Solinas potrebbe prevedere l’obbligatorietà per un arco temporale più ampio rispetto a quello prescritto a livello nazionale.
Mentre anche in Italia non manca chi fa l’occhiolino alla Francia, pronta ridurre da 14 a 7 giorni la quarantena, l’Oms non fa invece sconti. L’Organizzazione mondiale della sanità «sta seguendo le discussioni» sull’accorciamento della quarantena per i contatti di chi è positivo al Covid-19, ma «difende la raccomandazione di una quarantena di 14 giorni per prevenire la trasmissione del virus». Lo afferma l’ufficio europeo dell’Oms, aggiungendo che «questa raccomandazione è basata sui dati disponibili sul periodo di incubazione; in sostanza il periodo medio è di 4-5 giorni, con un limite superiore di 14 giorni».
Arriva intanto un nuovo test rapido, tutto italiano, capace di dire in soli 3 minuti se si è positivi o meno al SarsCov2 dalla saliva. Si chiama Daily Tampon, ed è stato realizzato da un’azienda brianzola di Merate (Lecco) in collaborazione con l’università del Sannio. Il test ha ricevuto l’approvazione dal Ministero della Salute e può quindi partire la produzione.
(La Stampa)