23 Novembre, 2024
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Willy, chiusa palestra dove andavano i fratelli Bianchi.

 I misteri e l’ipotesi di nuovi indagati

Riscontrate gravi violazioni al Millennium Fit Village: nell’impianto di 5 mila metri quadrati trovate molte irregolarità

Quattro indagati a cui, nelle prossime settimane, potrebbero aggiungersi altri nomi. Un 21enne ucciso brutalmente al termine di un pestaggio. I cittadini di due paesi – Paliano e Artena – che seguono col fiato sospeso e con le lacrime gli occhi le indagini dei carabinieri della Compagnia di Colleferro, coordinate dalla procura di Velletri, che stanno cercando di fare luce sulla morte di Willy Monteiro Duarte, ucciso all’alba di domenica scorsa a Colleferro, vicino Roma.  E intanto l’accusa nei confronti dei quattro cambia da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

L’inchiesta – tutt’altro che chiusa – promette sviluppi nelle prossime settimane. Se non altro perché i pm dovrebbero ascoltare nuovi testimoni, almeno 5, come richiesto dai difensori dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi. Questi ultimi, insieme Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (unico dei 4 ai domiciliari), sono per ora gli unici indagati per l’omicidio. L’obbiettivo della difesa Bianchi sembrerebbe quello di tirare sempre più dentro Pincarelli e Belleggia, cercando invece di sminuire le responsabilità dei due fratelli. Tra le persone che i pm potrebbero convocare per essere ascoltate anche Omar S., il giovane che nelle ore successive ai fatti ha pubblicato su Facebook, per poi cancellarli, due post in cui si diceva pronto a raccontare «la verità» tirando in ballo propril Belleggia e Pincarelli.

Le indagini

Intanto sul fronte delle indagini potrebbe risultare prezioso nel ricostruire tutte le fasi che hanno preceduto il drammatico pestaggio del 21enne, il racconto di tre ragazze che quella sera hanno trascorso alcune ore con i fratelli Bianchi e con un loro amico. Le tre ragazze si trovavano nel pub e si sono allontanate con i due arrestati nella zona «del cimitero». Lì, in base a quanto affermato dai Bianchi al gip, si sarebbero appartate per consumare un rapporto sessuale. Gli indagati non hanno saputo riferire il nome delle giovani. Secondo quanto si apprende, al momento le tre non sono state ancora identificate dagli inquirenti. Ma questo, secondo quanto filtra, da ambienti della difesa potrebbe scagionare i due fratelli. «C’era moltissima gente quel giorno», aveva raccontato uno dei testimoni oculari citati dal pm nell’ordinanza con cui ha confermato il carcere per i fratelli Bianchi, Mario Pincarelli e disposto i domiciliari Francesco Belleggia. E negli ultimi giorni si sono susseguite le testimonianze dei ragazzi che hanno assistito al pestaggio.

L’appello ai testimoni

A sollecitarli, con un lungo post su Facebook, il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna: «Credo che se ci sono ancora testimoni che non l’hanno fatto, sia giusto e doveroso che concorrano alla ricostruzione di una verità che si fa sempre più chiara andando dai Carabinieri per parlare: solo così si farà giustizia». Giustizia per Willy è anche l’appello rimbalzato in questi giorni ininterottamente sui social e fatto proprio tanto dalla gente comune quanto dal mondo della musica, del cinema e della televisione: sotto accusa l’ignoranza, madre di tutti razzismi.  E proprio la possibile aggravante dell’aggressione a sfondo razziale potrebbe complicare ulteriormente la posizione dei componenti del branco.

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 Nonostante il tentativo dei legali, al momento, le testimonianze convergono tutte sul ruolo svolto dai fratelli Bianchi,  giunti «a palla» su un Suv e scagliatisi contro Willy e un suo amico «senza proferire alcuna parola»,  come se si trattasse di un regolamento di conti. Una morte atroce quella del 21enne, deceduto a bordo dell’autombulanza. Ed è proprio su questo che, inizialmente c’era stata polemica, su un possibile ritardo di circa un’ora tra il pestaggio e la morte del giovane riportato anche da La Stampa.

Ma oggi è arrivato il chiarimento da parte del 118. «L’ambulanza è giunta sul posto alle ore 3.45: dall’attivazione del mezzo all’arrivo sul posto, dunque, sono trascorsi 12 minuti». Precisa in una nota stampa il 118 aggiungendo che «la chiamata per il soccorso in questione è stata trasmessa dal Nue 112 alla nostra centrale operativa alle ore 3.31. – ricostruisce il 118 – La Centrale operativa, dopo aver effettuato il triage, ha inviato sul posto l’ambulanza della postazione di Montelanico alle ore 3.33″. Infine, si ricorda che, «tutti i tempi dei soccorsi sono informatizzati e quindi non suscettibili di ‘interpretazione’».

Giustizia e sicurezza

Una ferita pesante quella che si è aperta a Colleferro con l’uccisione di Willy: si chiede giustizia ma anche sicurezza.  «L’incontro con il prefetto e con i vertici delle forze dell’ordine ha prodotto risultati spero concreti, con un rafforzamento importante di ogni controllo», scrive ancora il sindaco Sanna che l’altro ieri sera ha partecipato a Paliano – il paese di Willy – alla fiaccolata organizzata in memoria del giovane. «Quando il padre di Willy, abbracciandomi forte mi ha ringraziato ho provato vergogna. Quando l’ambasciatore di Capo Verde, in un abbraccio successivo mi ha ringraziato di nuovo avrei voluto sparire. Grazie? Di cosa? Ad entrambi ho chiesto di perdonarci, ho chiesto scusa con la poca voce che mi rimanere in questi giorni. Quando indossi la fascia rappresenti tutti e ti senti sulle spalle il peso dei limiti e delle responsabilità che tutti abbiamo».

Da un paese all’altro, c’è un altro primo cittadino alle prese con le conseguenze di questa tragedia. è  domenico alfieri, sindaco di Paliano, dove sabato alle 10, al campo sportivo comunale, saranno celebrati i funerali di Willy, a cui partecipera il premier Conte. Per volere della famiglia – ha scritto su Facebook – niente telecamere, niente riprese, opere di bene al posto degli omaggi floreali, una maglietta o una camicia bianca simbolo di purezza e gioventù. «La cerimonia sarà esclusivamente un momento di raccoglimento, riflessione e preghiera comune – conclude Alfieri – . Rendiamo onore al nostro amato Willy con coscienza, riserbo e compostezza, nel momento più difficile di questa tragedia». Un momento toccante che il paese aspetta, sperando in un futuro migliore.

Chiusa la palestra

Oggi intanto, per «gravi violazioni di natura amministrativa», è stata disposta la chiusura del «Millenium Fit Village», il complesso sportivo di Lariano nel quale si allenavano Gabriele e Marco Bianchi, i due fratelli in carcere per l’omicidio del ventunenne Willy Monteiro Duarte. La decisione arriva a conclusione dei controlli effettuati nell’impianto dai carabinieri della Compagnia di Velletri, del Nas e del Nucleo Operativo Tutela del Lavoro, assieme al personale della Questura di Roma appartenente alla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ed al commissariato di Velletri, nonché agli ispettori della ASL Roma 6. A disporre i controlli, decisi in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, è stato il Prefetto di Roma Matteo Piantedos.

L’impianto nel suo insieme si estende per circa 5.000 mq ed è costituito da tre livelli, all’interno dei quali vengono svolte diverse attivita’ sportive. La gestione, stando ai primi accertamenti, è di fatto affidata a quattro diverse società: circostanza che ha imposto da parte degli investigatori una paziente ed elaborata opera di ricostruzione, conclusa la quale è stata disposta la chiusura al pubblico per 5 giorni dell’intero impianto sportivo a causa di gravi violazioni di natura amministrativa.

Ma i controlli non sono stati completati: sono al vaglio ulteriori contestazioni relative a diverse violazioni riscontrate in materia di sicurezza igienico-sanitaria e concernenti la sicurezza dei luoghi di lavoro.

E’ stata poi rilevata la presenza di alcuni lavoratori irregolari, di cui dovranno rispondere le quattro società. Così come violazioni alla normativa antincendio per carenze sulle uscite di sicurezza e presenza di dispositivi antincendio (estintori scaduti e manichette idranti non funzionanti); malfunzionamento dell’impianto di estrazione ed immissione di aria; DVR (documenti valutazione rischi) non aggiornati con le misure di prevenzione Covid-19; la presenza di 2 lavoratori “in nero”.

Altre verifiche in corso riguardano la materia edilizia, dal momento che all’ispezione ha preso parte il personale dell’Ufficio Tecnico del Comune di Lariano che ha riscontrato alcune difformità strutturali rispetto al progetto iniziale. Si attendono, infine, gli esiti sulla salubrità dell’acqua delle piscine, essendo stati effettuati anche i prelievi per la ricerca di eventuale presenza di legionella.

(La Stampa)

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