È allarme in Spagna e Portogallo. Negli ultimi due mesi sono stati segnalati numerosi attacchi delle orche alle imbarcazioni.
Il Guardian riporta numerosi episodi del genere, sottolineando che la comunità scientifica è ‘sconcertata’. Sono eventi del tutto eccezionali, mai verificatisi prima con questa frequenza.
I mammiferi hanno preso di mira le barche, provocando danni gravi e, in almeno un caso, ferendo un membro di un equipaggio. L’ultimo attacco risale a venerdì scorso, davanti a La Coruña, una cittadina spagnola che si affaccia sulla costa settentrionale del Paese: un’orca si è scagliata almeno 15 volte contro la poppa di una barca di 11 metri che si dirigeva verso il Regno Unito. La barca ha perso il timone e ha dovuto essere rimorchiata nel porto più vicino.
Sempre venerdì scorso è stata segnalata via radio la presenza di orche a circa 120 km a sud di La Coruña, vicino a Vigo, nella stessa zona in cui lo scorso 30 agosto erano state attaccate e danneggiate una barca battente bandiera francese e una spagnola che si stava recando ad una regata.
La spagnola faceva parte della Marina. La Mirfak ha perso parte del suo timone dopo l’aggressione delle orche sotto poppa. Il capitano, Cándido José Couselo Sánchez, ha raccontato ai media che la sua paura “non era per le orche di per sé, ma per i danni alla nave. Cándido José ha raccontato che “l’intera imbarcazione ballava e le sentivo premere sul timone. Era un gruppo di giovani orche. Potrebbero essere state alla ricerca di banchi di tonno”.
Il 29 luglio scorso nove orche hanno attaccato una barca a vela di 14 metri davanti a Capo Trafalgar, nel sud della Spagna, speronandola per più di un’ora mentre comunicavano tra loro con forti fischi: anche in questo caso l’imbarcazione ha dovuto essere rimorchiata a causa dei danni subiti al timone. La notte precedente era stata attaccata una barca a vela di 12 metri di proprietà di una coppia britannica, mentre poche ore prima la stessa sorte era toccata a una barca di 10 metri.
Secondo i ricercatori che studiano le orche nello Stretto di Gibilterra è normale che questi mammiferi inseguano le imbarcazioni, ma prima d’ora non si erano mai registrati attacchi. Gli esperti ritengono che almeno un gruppo di orche è responsabile degli attacchi, ma non si conoscono ancora i motivi di questi comportamenti, definiti dagli scienziati “molto insoliti”.
(La Repubblica)