Omicidio Willy e cultura fascista, rubato l’account Instagram condiviso da Chiara Ferragni
Si chiama Michela Grasso, ha 21 anni, è nata a Gallarate in provincia di Varese ma studia Scienze Politiche all’Università di Amsterdam. È la giovanissima aspirante giornalista che due anni fa ha creato l’account Instagram “SpaghettiPolitics” per spiegare la politica italiana (e poi quella internazionale) ai suoi amici all’estero, in italiano e in inglese. Uno dei suoi ultimi post, sulle radici culturali fasciste della morte di Willy Monteiro Duarte, è stato condiviso dall’influencer Chiara Ferragni. Giusto il tempo di godere del boom di follower che il suo account “di lavoro”, quello privato e quello dell’hotel di famiglia che gestisce sono stati hackerati e cancellati. “Instagram non vigila sulle truffe – denuncia la ragazza – così ho perso il lavoro di due anni”.
Michela, cosa è accaduto?
“Dopo il repost di Chiara Ferragni e l’impennata di follower (da 20mila a 70mila in 2 giorni) avevo chiesto a Instagram di ottenere le spunte blu. Poche ore dopo mi è arrivato un messaggio da un account uguale a quello di Instagram che mi chiedeva di confermare la mia identità cliccando su un link. Anche il sito a cui rimandava sembrava affidabile e invece mi hanno rubato i dati e hanno cancellato tutti i miei account. Ho perso tutto il lavoro di due anni, la community creata con i follower e anche i messaggi con mia nonna, la cosa che mi fa più male”.
Ha provato a recuperare i suoi account tramite Instagram?
“Ho provato a contattare il social network via mail ma non ho ricevuto alcuna risposta. Un mio amico ha contatto Chiara Ferragni su Twitter, lei ha risposto e si è fatta mandare la mia mail per inviare una segnalazione a Instagram, ora incrocio le dita. Ieri sera ho creato una nuova pagina “SpaghettiPoliticsReal” che ora ha 700 seguaci, non mi lamento però non è giusto quel che è successo. Non credo che recupererò nulla del vecchio account, a meno che l’intercessione di Ferragni non faccia il miracolo…”.
Si tratta di censura, di invidia o di una truffa?
“La tempistica non può essere casuale, è accaduto proprio per il clamore suscitato dal post sull’omicidio di Willy sotto al quale c’erano moltissimi commenti offensivi e insulti sessisti. Ma di solito quando rubano un account, lo riutilizzano, lo vendono per guadagnarci soprattutto se ha molti follower, invece il mio è stato eliminato. Questo mi fa pensare che a qualcuno abbia dato fastidio la mia presa di posizione condivisa da vip e non”.
Ci sono molte truffe online di questo tipo?
“Ho trovato moltissimi profili simili a quello che ha fatto lo scam a me. Li ho segnalati a Instagram ma di solito non accade nulla. Le truffe più comuni sono le mail finte di banche o di istituzioni oppure i fake di Facebook e di Twitter che ti chiedono le password delle mail, degli account o il numero della carta di credito”.
E i social network non vigilano abbastanza?
“No, lo fanno in maniera troppo debole. Instagram potrebbe rilasciare linee guide e aggiornare il suo sito con tutte le truffe possibili le cui informazioni si trovano invece su altri portali. E potrebbe guardare con più attenzione le segnalazioni che arrivano perché tutte sembrano rispettare gli standard della community e invece ci sono decine di dannose truffe”.
(La Repubblica)