Sono bastati meno di due giorni e la solidarietà non ha tardato a farsi sentire: dopo il furto subito nella notte tra il 10 e l’11 settembre, la libreria Alegre del Pigneto è già passata al contrattacco
Oltre al danno materiale, dovuto principalmente al furto di tre computer e dell’incasso della settimana, quello più importante è stato il danno al lavoro.
«Ci hanno rubato anche l’hard disk esterno – racconta Giulio Calella, co-fondatore della casa editrice cooperativa Edizioni Alegre – Quindi non abbiamo più il programma della libreria, né tutto l’archivio storico di Alegre. Alcune cose non le ricostruiremo mai, per le altre ci vorranno moltissime ore di lavoro: dovremo catalogare tutti i libri, recuperare dalle mail tutti i pdf, i contratti, i rendiconti, per ogni libro e per ogni autore, e sarà una fatica bestiale».
Non è la prima volta che una libreria a Roma subisce furti o gesti intimidatori. Solo nel corso dell’ultimo anno anche La Pecora Elettrica (Centocelle), Giufà (San Lorenzo) e Sparwasser (Pigneto) sono state vittime di episodi simili. La Pecora Elettrica, libreria/caffetteria e luogo di incontro e diffusione di cultura, ha dovuto chiudere dopo che, nel corso del 2019, è stata colpita da ben due incendi dolosi, il primo nella notte tra il 24 e il 25 aprile, il secondo nella notte tra il 4 e il 5 novembre. Entrambi gli episodi avevano generato un’immensa ondata di solidarietà, tra cortei nelle strade e donazioni con il crowdfunding.
«Le cause che portano a colpire questi spazi possono essere diversificate – spiega Calella – l’effetto invece è unico ed è quello più pesante: realtà che già fanno fatica in un mercato totalmente diseguale e che avvantaggia i grandi colossi, aggravato ulteriormente dall’emergenza sanitaria, si trovano, anche con questi furti, che per altri sarebbero di lieve entità, nelle condizioni di non sopravvivere. In questo senso quindi c’è l’esigenza di capire come supportarsi a vicenda». E da qui è partita la rinascita. È stato proprio il principio del mutuo aiuto, infatti, a innescare i fattori necessari per ripartire.
Durante il lockdown, la casa editrice Alegre, grazie alla campagna “Adotta una libreria” aveva supportato numerose librerie indipendenti, dando loro una percentuale sul prezzo di copertina dei libri venduti dal sito di Edizioni Alegre.
Adesso, molte di queste librerie hanno partecipato alle donazioni che sono state fatte a favore della casa editrice. E le donazioni sono state tante che in sole 34 ore il crowdfunding ha raggiunto l’importo prefissato, diecimila euro. La solidarietà non è stata solo tempestiva, ma anche molto significativa, perché diversificata. Il sostegno infatti è arrivato sia dalle librerie sia dagli autori della casa editrice sia da intellettuali e giornalisti di varie testate, ma anche da cittadini e cittadine che abitano vicino alla libreria. Questo è un segnale che da un lato premia il lavoro della casa editrice e dall’altro riconosce che cosa voglia dire avere uno spazio culturale e sociale in un quartiere che è sempre più mercificato e privatizzato.
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«Effettivamente da venerdì a lunedì abbiamo cambiato umore – prosegue Calella. Per ora abbiamo ricomprato un solo computer ma ci è bastato per avere un sacco di idee su come rilanciare. Venerdì è stata veramente una di quelle botte che ti fanno piangere, e non solo metaforicamente. Ma tutta questa solidarietà ci ha dato moltissima energia. Se fossimo stati solo noi come cooperativa, senza tutta questa risposta, oggi saremmo ancora demoralizzati. Invece siamo forti».
Ma non ci si ferma qui. Il crowdfunding continua ancora per un mese e servirà ad alimentare il meccanismo di mutuo aiuto che già ha fatto vedere i suoi frutti.
«Abbiamo l’idea di rilanciare una proposta alle realtà indipendenti della cultura alternativa romana – prosegue Calella. Vorremmo convocare un’assemblea nei prossimi giorni per lanciare un’iniziativa che, per una volta, dia visibilità agli spazi che fanno cultura indipendente. Si tratta di rilanciare sia l’importanza di questi spazi, sia il loro bisogno di tutela, denunciare gli attacchi, le minacce, i furti che continuano a subire, e la situazione di mercato in generale. Si tratta quindi anche di fare vertenze con le istituzioni, sia rispetto alle varie esigenze, sia riguardo alla concorrenza sleale che c’è sul mercato».
Concludendo, Calella spiega come vorrebbero usare il ricavato che verrà dal prossimo mese di crowdfunding: «Quest’anno non ci sarà la fiera “Più libri più liberi” a dicembre e noi, epidemia permettendo, vorremmo utilizzare una parte dei fondi che stiamo raccogliendo per fare un festival delle librerie indipendenti. Servirebbe a costruire una cassa di mutuo soccorso e sostegno di tutti e tutte, perché sono realtà sempre sull’orlo della sopravvivenza, che devono fare uno sforzo enorme per andare avanti. Agli attacchi, voluti o fortuiti, o alle situazioni generali come quella della pandemia, in qualche modo si può riuscire a reagire, soprattutto aiutandosi a vicenda».
(dinamopress)