Lettera al direttore di Avvenire, e risposta di Marco Tarquinio
Caro direttore,
ho letto la lettera di Mamma Carolina e la sua risposta del 13 settembre. Mi sono sempre chiesto anch’io, prima da studente poi da genitore di studentesse e marito di una professoressa, come risolvere i problemi che puntualmente si presentano a ogni inizio di anno scolastico. Cattedre scoperte, nomine effettuate anche settimane dopo il primo giorno di scuola, studenti con disabilità senza l’insegnante di sostegno. Mi sfuggirà qualcosa, ma la soluzione a me sembra semplicissima: effettuare le nomine entro il mese di luglio (momento in cui si definiscono le classi dell’anno successivo) e fissare entro questo termine la possibilità di rinunciare o di effettuare trasferimenti o modifiche. Il 31 luglio tutti prendono servizio e si ripresentano poi il primo settembre per il Collegio dei docenti di inizio anno scolastico. È impossibile?
Francesco Giovannelli
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Credo questa non sia affatto un’idea impossibile. E confermo, caro e gentile signor Giovannelli, quanto ho scritto nella risposta alla lettrice che lei richiama: nominare gli insegnanti con congruo anticipo, fissando ruoli e incarichi sarebbe saggio e bisogna che si torni a farlo di regola. Per quel che vale il mio parere, preferirei però che questo avvenisse entro maggio per consentire ai docenti di congedarsi a dovere dai loro ragazzi e dalle loro ragazze e dai colleghi (e non mi si dica che questa speranza è figlia di un’idea romantica della scuola e delle relazioni umane) e di organizzarsi al meglio per prendere servizio il 31 luglio, prima della pausa d’agosto. Ma anche nomine e incarichi comunque entro luglio, come lei realisticamente suggerisce, andrebbero benissimo. Purché succeda
(Avvenire)