A Roma al referendum per il taglio dei parlamentari prevale il Sì con il 60,2% quando restano da scrutinare meno di 200 delle 2.603 sezioni cittadine. Il No prevale solamente nei due Municipi più centrali, il primo che comprende Centro storico e Prati e il secondo dai Parioli a San Lorenzo, arrivando al 57% nel territorio che ospita quartieri come San Lorenzo e i Parioli. I Sì crescono esponenzialmente a mano a mano che ci si allontana dal centro, con un picco massimo del 73% nel Municipio VI, quello di Tor Bella Monaca e Torre Angela.
I Sì prevalgono con il 66% anche sul litorale di Ostia, nel popoloso Municipio V quello del Prenestino e di Tor Sapienza, e al Tiburtino nel quarto Municipio.
La zona del VI municipio, dove negli ultimi anni hanno fatto scorta di voti prima il M5s e poi la Lega, è caratterizzata anche dall’affluenza minima in città, 39,4%, mentre il picco di votanti si registra alla Garbatella, da sempre schierata a sinistra, con il 48%.
Il risultato del referendum sul taglio del numero dei parlamentari a Roma disegna una città dove la differenza tra il centro storico e le periferie si fa sempre più marcata. E proietta definitivamente il dibattito politico verso le comunali per il Campidoglio, pezzo forte insieme a Milano e Napoli, del voto amministrativo del prossimo anno. Con i risultati delle regionali che potrebbero far variare alcuni fattori nella scelta dei candidati a Palazzo Senatorio, soprattutto nel centrodestra. Nella Capitale, al netto di una affluenza contenuta al 44,2% (-10 punti sulla media nazionale), il Sì ha prevalso con il 60%, il No è avanti solamente nei due Municipi del centro storico – il primo e il secondo – quelli dei monumenti e gli scorci da cartolina, abitati da benestanti di età medio-alta, dove risiede meno del 15% della popolazione cittadina. Un territorio diventato negli ultimi anni roccaforte del centrosinistra.
(La Repubblica)