24 Novembre, 2024
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Regionali, è pareggio, le Marche al centro destra

Centrosinistra vince in Campania, Toscana e Puglia.

Trionfo di Zaia in Veneto e di Toti in Liguria, Marche al centrodestra

Se i giochi per il referendum sono risultati subito chiari, con il Sì che si è affermato con quasi il 70 per cento dei voti, sulle Regionali la partita è sembrata più in bilico in due regioni: Toscana e Puglia. Ora però lo spoglio ha assegnato entrambi i successi al centrosinistra. Con un sostanziale 3 a 3 finale con il centrodestra dal momento che la Valle d’Aosta non esprime direttamente un presidente. Ecco allora il preannunciato “plebiscito” per Zaia in Veneto, la vittoria di Toti in Liguria e di Acquaroli nelle Marche. Sul fronte opposto è netta l’affermazione di De Luca in Campania, ma anche Emiliano stacca Fitto in Puglia e il Pd con Giani in Toscana respinge l’assalto leghista di Ceccardi.

Zaia, Toti, De Luca ed Emiliano trionfano grazie soprattutto alle liste personali, quasi in rappresentanza di un nuovo partito, quello dei “governatori”. Giorgia Meloni è la vera vincitrice nelle Marche, dove Fratelli d’Italia triplica i voti delle europee del 2019, quando si era fermata ad appena il 5,8%.

L’affluenza definitiva alla chiusura dei seggi, come comunicato dal Viminale, è stata del 57,21% (calcolata, però, solo su quattro regioni, perché Toscana, Marche e Valle D’Aosta hanno effettuato il conteggio autonomamente).
Al di là del 3-3 finale – che rappresenta un buon risultato per il centrosinistra rispetto ai timori della vigilia – come accennato c’è un forte protagonismo dei presidenti eletti, le cui liste civiche risultano addirittura il primo partito nel Veneto di Luca Zaia e nella Liguria di Giovanni Toti. De Luca in Campania ed Emiliano in Puglia vincono grazie alla sommatoria di tutte le loro liste. Insomma se in passato si era parlato del “partito dei sindaci”, oggi si profila un nuovo partito dei governatori che catalizza voti intorno a singole personalità.

L’altro elemento di spicco è il calo della Lega anche nelle Regioni vinte dal centrodestra.

Veneto, Zaia contro Lega

Nel dettaglio in Veneto Luca Zaia è nettamente in testa con il 76,6% su Arturo Lorenzoni (centrosinistra) fermo al 16,1%. Il rapporto tra Zaia e Lega, nei dati parziali, è di 1 a 3. La lista del presidente è al 45,4%, il Carroccio al 15,9%, un divario di quasi 30 punti. Da notare che la Lega alle europee in Veneto aveva preso ben il 49,9%.

Liguria, Toti in testa con ‘Cambiamo’

In Liguria Giovanni Toti (centrodestra) è avanti al 55,5% su Ferruccio Sansa (centrosinistra) al 38,4%. E la lista ‘Cambiamo con Toti’ è in testa con il 20 per cento. Il Pd è il secondo partito con il 19,7% (contro il 24,9 delle europee) e la Lega è al terzo posto con il 17,5%, in forte calo rispetto al dato delle europee (33,9). Segue Fratelli d’Italia all’11, in crescita rispetto al 7,8 delle europee.

Toscana: vince il Pd, flop di Italia Viva

In Toscana Eugenio Giani (centrosinistra) è in vantaggio al 48,2% contro la sfidante di centrodestra Susanna Ceccardi al 40,4%. Questa è la Regione in cui il Pd registra una piena vittoria, trionfando come primo partito al 34,3% e portando alla vittoria un candidato che molti giudicavano debole. Nella Regione del renzismo si registra inoltre il disastro di Italia Viva, che raggiunge solo il 4,3% e la sparizione di Forza Italia al 4,6%.

Regionali 2020, tutti i risultati | Toscana | Puglia | Veneto | Liguria | Campania | Marche | Val d’Aosta

Puglia, Emiliano la spunta e la Lega crolla

In Puglia dalle prime proiezioni Michele Emiliano (centrosinistra) è in testa con il 46,6% contro Raffaele Fitto al 37,6%. Il Pd è primo al 18,8% (meglio delle europee in cui aveva totalizzato il 16,6%), seguito da FdI al 12,9 (che pure registra un incremento rispetto all’8,9 delle europee). Male la Lega al 9,7 rispetto al 25,3 delle europee. Scarso risultato anche per M5s, che arriva al 10,4 contro il 26,3 delle europee. Flop per Italia Viva, il cui candidato Ivan Scalfarotto si ferma al 2,4%.

Marche, boom Meloni

Nelle Marche Francesco Acquaroli (centrodestra) è in vantaggio con il 51,2% mentre Maurizio Mangialardi (centrosinistra) è fermo al 35,7%. Il Pd è comunque primo partito con il 24,9% (in leggera crescita rispetto al 22,3 delle europee). La Lega è seconda al 24, in forte calo rispetto al 38% delle europee. Ma la vera vincitrice, come accenato, è Giorgia Meloni: il suo partito sale al 18,4 contro il 5,8 delle europee.

Campania: De Luca superstar, cade il M5s

In Campania Vincenzo De Luca (centrosinistra) è avanti con 64,7% su Stefano Caldoro (centrodestra) con il 20,8%. Il Pd è primo partito al 17,8 (aveva fatto meglio alle europee con il 19,1). La Lega crolla al 6,5 contro il 19,2 delle europee. Tonfo per il M5s al 12,2 contro il brillante 33,8 delle europee. Male anche Forza Italia al 6,1 contro il 13,6 delle europee. La Campania è anche l’unica regione in cui Italia Viva ha raggiunto il risultato più alto con il 5,3.

Infine in Val D’Aosta la Lega è risultato il primo partito con il 20-24%.
(La Repubblica)

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