28 Dicembre, 2024
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Suarez, presunta truffa sull’esame di italiano

Suarez, presunta truffa sull’esame di italiano per la cittadinanza italiana.

La Guardia di Finanza all’Università degli stranieri di Perugia 

Dalle indagini emergerebbe che la prova di italiano era stata concordata e i punteggi assegnati prima ancora dello svolgimento.
Suarez è attualmente in forza al Barcellona e il suo nome era stato accostato alla Juventus. Gdf: «Il club bianconero ha organizzato la prova»

 

Il calciatore del Barcellona Luis Suarez avrebbe concordato i temi della sua prova di esame per la lingua italiana in modo da facilitare l’acquisizione della cittadinanza, del passaporto e approdare, eventualmente, alla JuventusUn iter normalmente farraginoso che di solito può richiedere anche cinque o sei anni. Secondo il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, ci sarebbe invece stato un accordo dietro la promozione di Suarez all’Università degli stranieri di Perugia. Un patto illecito per passare il test senza studiare. Così martedì è scattata un’operazione con perquisizioni da parte della Guardia di Finanza presso la sede storica dell’Università per stranieri del capoluogo umbro, durate diverse ore.

Il test, va ricordato, è indispensabile a ottenere la cittadinanza italiana che Suarezvorrebbe avere per motivi professionali. La prova si era svolta lo scorso 17 settembre, lui era arrivato con un aereo privato dalla Spagna.

Per la vicenda sono indagati i vertici universitari e i professori che lo hanno esaminato, ma non il giocatore: Giuliana Grego Bolli, Simone Olivieri, Stefania Spina, Lorenzo Rocca e Cinzia Camagna. Le accuse sono di falso ideologico e rivelazione dei segreti d’ufficio. Le indagini della Finanza hanno fatto emergere «interlocuzioni» fra gli indagati volte a trasformare il test in «farsa». Il responsabile delle indagini, Selvaggio Sarri – omonimo dell’ex tecnico bianconero – ha assicurato che la società piemontese per ora non è indagata. Il professor Rocca, uno dei due esaminatori, in un’intervista a Radio Kiss Kiss il giorno dopo l’esame aveva spiegato che capitano spesso urgenze per il rilascio del certificato linguistico, in particolare su segnalazioni di enti come la Comunità di Sant’Egidio, e che in questi casi l’esame avviene di prassi «anche in due o tre giorni».

Dalle intercettazioni emergono dettagli sulle irregolarità della valutazione:

«L’abbiamo instradato bene, sta memorizzando parte dell’esame». E ancora, rideva Spina: «Ma non coniuga i verbi, parla all’infinito».

Però doveva passare la prova il bomber uruguaiano: «È un esame farsa per fargli conseguire la certificazione: non dovrebbe, deve, passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1e». Un’altra indagata: «Quello non spiccica ‘na parola». Ma l’importante «era mettere tutti 3: ho sentito la rettrice e la linea è quella».

E proprio la responsabile dell’ateneo, Grego Bolli, nelle conversazioni intercettate dai finanzieri parlando con Rocca detta il comportamento da seguire per lo studente speciale: «Deve essere sul binario, ecco!». E l’altro: «Esatto, esatto, l’abbiamo instradato bene. Su quel binario lì. Il discorso è che comunque… sul verbale non ho problemi a metterci la firma perché in commissione ci sono io e mi assumerò la responsabilità dell’attribuzione del punteggio. Il mio timore è che poi tirando tirando, diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno domande in italiano e la persona va in crisi. Quindi, un po’ di preoccupazione ce l’ho perché è una gatta da pelare, come si fa si fa male».

Dall’Università degli Stranieri respingono le accuse: «In relazione agli accertamenti in corso l’Università per Stranieri di Perugia ribadisce la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l’esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez e confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso».

Intanto spuntano nuovi elementi delle vicenda, il colonnello della Guardia di Finanza Selvaggio Sarri ha spiegato a Radio Punto Nuovo che «è stata la Juventus a organizzare l’esame e che al momento non è indagata». «L’indagine è nata per caso a febbraio. Abbiamo fatto accertamenti sull’Università per Stranieri di Perugia per attività poco trasparenti. Ci siamo trovati in questa situazione in cui è stato chiesto, da parte di una squadra di seria A, di far svolgere l’esame a Suarez. I problemi sono sorti quando ci siamo trovati di fronte ad una persona che non aveva alcuna conoscenza dell’italiano. Formalmente è stato conseguito con un livello di conoscenza intermedio, ma abbiamo scoperto fosse tutto predeterminato. Non c’è stata alcuna pressione esterna, è stata iniziativa di chi lavora all’Università di Perugia che si sono lasciati ammaliare da un personaggio del genere».

(Corriere della Sera)

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