23 Novembre, 2024
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Grillo: “Credo nella democrazia diretta, non nel Parlamento.

Gli eletti? Meglio se estratti a sorte”. E difende Rousseau

Dice di non credere nel Parlamento ma nella democrazia diretta. Sostiene che gli eletti sarebbe meglio estrarli a sorte. E difende Rousseau, dopo il disgelo con Casaleggio. È un Beppe Grillo a ruota libera quello che interviene in videocollegamento alla tavola rotonda Ideas for a new world organizzata dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Parole che il fondatore e garante del M5S pronuncia pochi giorni dopo il Sì del referendum al taglio dei parlamentari e alla vigilia di un’assemblea congiunta dei gruppi 5Stelle che si preannuncia avvelenata, foriera di tensioni e fibrillazioni. Un percorso di rifondazione e riorganizzazione in vista del quale, nei giorni scorsi, lontano da Roma, si sono incontrati anche Grillo e Davide Casaleggio, segnando la distensione tra il fondatore e il numero uno di Rousseau.

“Quando usiamo un referendum – dichiara Grillo collegato con Bruxelles – usiamo il massimo della espressione democratica,

e per me la domanda andare a votare Sì o No alla riduzione dei parlamentari, per me che non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum, è come fare una domanda ad un pacifista di essere a favore o meno della guerra”.

La democrazia rappresentativa è ormai “zoppicante” e si potrebbero estrarre “a sorte” i rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni, anziché andare a votare – dice ancora Grillo -. Per quanto riguarda le votazioni – afferma – ci va ormai meno del 50 per cento. Quindi, è una democrazia zoppicante. Si cominciano a prospettare scenari come l’estrazione a sorte. Perché no? Perché non posso selezionare delle persone con certe caratteristiche e poi dire: ti vuoi occupare un anno, a tempo determinato, di questa cosa qui per la tua città, per il tuo Paese, per la tua regione? Non mi interessa chi sei e chi non sei, solo i requisiti. È come una giuria popolare: se una persona può dare in una giuria popolare un ergastolo può anche occuparsi un anno di una cosa in politica. Evolviamo anche in questi settori: andare a votare ogni quattro-cinque anni e mettersi la coscienza in pace è assurdo. Devi dare il voto tutti i giorni”,

Ecco perché secondo Grillo “possiamo fare tutto con il voto digitale.

Sono andato ancora a votare con una matita, dietro una cabina… Sono cose che non concepisco più. Noi abbiamo lanciato Rousseau, che è interessante. Una piattaforma dove un cittadino può dire, consigliare, votare a tutti i livelli, proporre una legge. Oggi si può fare. Si può fare un referendum alla settimana”.

E poi: “Quando abbiamo lanciato questo movimento ero un pasionario,, e ho ancora questa passione, credevo in questa cosa e mi divertivo a farlo. Ora bisogna dare un senso di leggerezza alla politica, un senso anche un pò di ironia alla politica, perché stiamo andando verso derive brutte, di razzismo, e con una battuta felice il razzista lo metti a posto senza fare titoloni nei telegiornali. L’umorismo è il muro vero di questa cose qua, del razzismo e del negazionismo”.

Le reazioni politiche

Dal Pd, il deputato Emanuele Fiano ha replicato: “Sinceramente non so se Beppe Grillo voglia rivitalizzare le truppe demoralizzate o se pensi di togliere acqua a Di Battista o di tutto un pò. A me l’affermazione che lui non creda nella democrazia parlamentare non è piaciuta per niente”. E il capogruppo pd in Senato, Andrea Marcucci: “Io, al contrario di Beppe Grillo, credo fortemente nella centralità del Parlamento nella nostra democrazia. La battuta del fondatore del M5S naturalmente non mi è piaciuta, non fa ridere”. Matteo Orfini, parlamentare dem, chiosa sarcastico: “Ringrazio Grillo per aver spiegato meglio di chiunque altro la scelta del nostro No”.

Il dibattito con Sassoli e Pauli

“Pil e crescita sono termini vecchi. Si fa confusione con lo sviluppo, cose completamente diverse. Mettiamo al centro la persona invece che il mercato, il lavoro non porta più il salario, spariranno quasi un terzo dei lavori conosciuti, nei prossimi anni ci sarà una debacle occupazionale. Un reddito universale per diritto di nascita e l’istruzione per tutti possono salvarci”. Grillo rilancia i suoi cavalli di battaglia nel corso del dibattito organizzato da Sassoli, al quale ha partecipato l’economista fiammingo Gunter Pauli. “Nell’immediato futuro sono pessimista ma nel medio e lungo termine sono un grande ottimista”, ha aggiunto il comico genovese collegato con Bruxelles in videoconferenza. “La signora Ursula (von der Leyen, ndr) ha detto delle cose straordinarie, dopo 20 anni finalmente si è sentito parlare di green economy ed energie rinnovabili. Oggi – ha continuato – le materie prime sono i server e gli algoritmi, come conservare i dati, per questo io mi batto perchè i dati degli italiani rimangano degli italiani e quelli degli europei degli europei. L’Europa non deve restare a guardare con timore gli stati uniti e la cina”. Altro tema messo sul tavolo da Grillo è l’energia: “L’Europa si presterebbe benissimo all’idrogeno, a casa mia da 25 anni uso le rinnovabili. Lo Stato deve decidere verso cosa orientare il Paese, abbiamo una fonte di energia immensa. La politica non può essere assente com’è stata finora perché in scacco della crescita e del debito, siamo ancora ostaggio delle vecchie idee che non vogliono morire. Le idee vecchie devono morire, dobbiamo tirar fuori col forcipe le idee nuove”. E sul Recovery Fund: “State costruendo una società del debito, questa è la società del debito”.

(La Repubblica)

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