Oggi 24 settembre l’abbattimento degli ultimi diaframmi di due gallerie alla presenza della stessa ministra, dei vertici delle regioni Liguria e Piemonte, dei Consorzi costruttori
Momento di svolta oggi 24 settembre per la costruzione del Terzo valico con l’abbattimento degli ultimi diaframmi di due gallerie.
Intorno alle 16,45, è avvenuto l’abbattimento del primo dei due ultimi diaframmi di due gallerie della grande opera, tra Serravalle Scrivia e Arquata Scrivia.
Intorno alle 17,30 la caduta del secondo diaframma con la talpa chiamata Giovanna.
I lavori riguardano gli scavi delle due opere in sotterraneo più importanti della nuova linea: la Galleria di Valico, che sarà la galleria ferroviaria più lunga in Italia e la Galleria di Serravalle.
Il doppio abbattimento permette ora il collegamento diretto di tutti i cantieri operativi per una tratta di circa 17 km.
Il primo breakthrough di oggi, con metodo di scavo in tradizionale, ha riguardato la Galleria di Valico ed è anche il primo di altri che coinvolgeranno questo tunnel lungo 27 km, che si distingue per complessità realizzativa e per le dimensioni del Camerone di Valico Nord, una cattedrale sotterranea di ben 540 mq, larga 30 e alta 22 metri.
Il secondo breakthrough ha riguardato invece il binario pari della Galleria di Serravalle, lunga in totale quasi 7 km e di cui circa 6,4 km scavati dalla «talpa» Giovanna, un macchinario complesso lungo 115 metri con un diametro di quasi 10 m. I lavori hanno attraversato contesti complessi come l’Outlet di Serravalle e la linea ferroviaria storica Genova-Torino, richiedendo l’adozione di sistemi di monitoraggio innovativi sia in superficie che in galleria.
Ci sono poi stati gli interventi delle autorità, primo dei quali quello dell’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi e dell’amministratore delegato Webuild, Pietro Salini. Poi quelli del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e infine della ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli.
De Micheli:
«Stare qui è emozionante e gratificante. In un anno e qualche mese di lavoro da ministra tanto abbiamo cercato di fare e tanto abbiamo fatto e lo stesso Salini lo ha riconosciuto. Ma resta molto da fare e da rilanciare. Tante questioni sul tappeto, le regole da decidere in epoca Covid, ma anche il disegno complessivo strategico dell’Italia. Tre riflessioni che mi permetto di proporvi. In primis quanto tutto questo può avere effetto sulle persone e per le imprese. Le grandi opere possono essere realizzate anche accelerando, ne discuteremo. Intanto parliamo di questa grande opera che appare a tutti strategica. Ho scelto un bravo commissario. Di quanto sia un importante collegamento europeo per persone e merci, tutti se ne stanno rendendo conto, specie adesso con il Covid. Il Terzo valico sarà la Metropolitana del Nord Ovest sul fronte dei passeggeri. Negli ultimi mesi ha ripreso slancio il dibattito pubblico sulle infrastrutture strategiche per l’Italia. Come questa galleria tra il Valico Nord e Serravalle Scrivia, al servizio del Terzo Valico ferroviario del Nodo di Genova. Oggi abbiamo abbattuto l’ultimo diaframma e una volta completata l’opera riusciremo a collegare il capoluogo ligure con Milano e Torino in circa un’ora. Solo un piano sul ferro potrà incidere in maniera così incisiva sul cambiamento del benessere delle persone. Le Ferrovie sono lo strumento più potente. E la competitività delle imprese fa aumentare il lavoro e il benessere. Fare in modo che le merci da Genova costino meno che negli altri porti è il mio sogno. Del Recovery Fund ne discuteremo con le Regioni ma un piano ce l’abbiamo. Ma dobbiamo essere istituzionalmente convinti e uniti sulla visione, non dividiamoci perché condizioneremo le vite delle prossime generazioni». Poi a margine, sulla Tav: «Non nomineremo un commissario per la Tav ma ho messo sul tavolo una proposta per un coordinatore del tavolo per le compensazioni ai Comuni. Nel giro di qualche giorno avremo conferma e potrò comunicare il nome». E infine cita Marx: «I filosofi hanno interpretato la società, ma il punto è cambiare il mondo».
Gabusi:
«Saluto a nome del presidente Cirio che non ha potuto essere presente e dei sindaci del territorio che sono qua. Bravo il Commissario, Calogero Mauceri che ha dato nuovo impulso soprattutto politico. E poi è persona puntuale e presente. E grazie a tutte le persone che lavorano, le quali, nonostante il Covid non si sono mai fermate. Un’opera che sappiamo bene quale valenza abbia. E regalerà al Piemonte un ruolo strategico. Chiedo al ministro De Micheli l’impegno, lo stesso che ha già messo in altre occasioni. I sindaci aspettano con impazienza questa infrastruttura».
Salini:
«E’ un orgoglio essere qui e assistere non a una ma a due gallerie che vengono aperte. Una riflessione. Ci sono tante famiglie che sono molto preoccupate del loro futuro. Moltissime in Italia non hanno un lavoro. Come affronteranno quest’inverno? La risposta è come abbiamo fatto nell’ultimo periodo: ogni volta è necessario rilanciare un‘opera e farla ripartire. Grandi clienti come Ferrovie riescono a creare nuove opportunità di lavoro»
Toti:
«Fra qualche anno avremo due corridoi europei, caso unico in Europa. Con il porto di Genova che in progettazione ha la grande diga. Porto di Genova che ha fatto la storia di questo Paese e dovrà continuare a farla. Tante le opere previste per aumentare la competitività del quadrante industriale del Paese. Un altro fattore importante è trovare le regole per spendere in fretta l soldi dell’Europa, Mes, Recovery Fund, soldi ottenuti in una sfida che abbiamo vinto. Ma non è ancora vinta la sfida della variabile tempo. Capacità e investimenti devono marciare insieme a velocità di realizzazione: è questo il segreto del successo, Acceleriamo un po’ anche su quest’opera. Conto di venire all’abbattimento del prossimo diaframma nel più breve tempo possibile».
(La Stampa)