23 Novembre, 2024
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Caso Suarez, spuntano altri due nomi Juve: “Ci chiesero informazioni sull’esame”

 

Nelle intercettazioni compaiono Federico Cherubini, vice del direttore sportivo Paratici, e l’avvocato Luigi Chiappero. Per ora nessuna prova di pressioni da parte del club, non si esclude che si sia trattato di un caso di sudditanza psicologica

 

Spuntano anche i nomi di Federico Cherubini, vice del direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici, e dell’avvocato Luigi Chiappero nelle intercettazioni dell’inchiesta sull’esame farsa di Luis Suarez all’Università per stranieri di Perugia. Cherubini viene tirato in ballo dal rettore dell’Università Statale di Perugia Maurizio Oliviero mentre parla con il suo quasi omonimo Simone Olivieri, direttore generale dell’ateneo per gli stranieri. «Guarda che di Suarez si è interessato Cherubini, il vice di Paratici» avrebbe detto Oliviero ad Olivieri, alludendo a tre telefonate.

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Di che genere di interesse sta parlando? La procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, ex capo dell’Anticorruzione, sta lavorando insieme al Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle per capire se la società bianconera abbia esercitato pressioni per facilitare l’esame del centravanti uruguaiano. Al momento però non ci sono prove in questa direzione, e non ci sono indagati né tra i vertici della Juventus né tra i componenti dello staff legale. Non si esclude, quindi, l’ipotesi che si sia trattato di un caso di sudditanza psicologica nei confronti del club torinese.

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L’avvocato Chiappero, titolare dello studio che assiste la Juve, viene invece registrato dall’orecchio investigativo della Guardia di finanza durante una conversazione telefonica a tre con la collega Maria Turco e Simone Olivieri. Si tratta di un colloquio in cui i due legali della squadra bianconera chiedono chiarimenti sull’esame di italiano che deve svolgere Suarez, primo passo per la cittadinanza italiana indispensabile per entrare alla Juve in quota comunitaria. L’avvocato Turco chiamerà poi altre due volte il direttore generale dall’Università per stranieri promettendo di «mandare in futuro altri calciatori per sostenere la prova di italiano».

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E per capire meglio la natura delle loro affermazioni questa mattina gli avvocati Chiappero e Turco verranno sentiti alla procura di Perugia come «persone informate sui fatti».

Intanto chiariscono che il dialogo a tre con Olivieri è avvenuto dopo che quest’ultimo ha chiamato Turco e lei gli ha risposto: «Sono qui al telefono con l’avvocato Chiappero, parliamo tutti e tre insieme dell’esame di Suarez».

Per quanto concerne, invece, il contatto telefonico tra Federico Cherubini e Maurizio Oliviero, il primo fa sapere di «averlo contattato perché lo conosco essendo umbro come me. Avevo saputo dal consolato di Barcellona che Suarez avrebbe potuto sostenere il test a Siena o a Perugia. Ho quindi chiamato il rettore per avere notizie e mi ha spiegato che bisognava rivolgersi all’Università per stranieri. A quel punto la palla è passata nelle mani dello staff di Suarez e dei nostri avvocati».

La telefonata di Fabio Paratici a Maurizio Oliviero è invece arrivata dopo l’esame di Suarez per ringraziare dell’accoglienza ricevuta. «È stato un puro gesto di cortesia» spiega ora Oliviero. Arrivato peraltro quando la Juventus, già prima dell’esame di Suarez, aveva rinunciato ad ingaggiarlo perché non c’erano i tempi per ottenere la cittadinanza italiana entro il 5 ottobre.

Inquirenti e investigatori continuano a indagare per segreto d’ufficio e falso ipotizzati per la prova sostenuta dal calciatore. A ricevere l’avviso di garanzia sono stati il rettore dell’università, Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, l’esaminatore Lorenzo Rocca, Stefania Spina, la professoressa incaricata di preparare Suarez per il test, e Cinzia Campagna, che aveva il compito di predisporre l’attestato di livello B1 per il centravanti uruguaiano. Gregorio e Olivieri risultano inoltre indagati anche per concorso in corruzione. C’è davvero stata un’azione corruttiva? Al momento non esistono riscontri oggettivi.

(La Stampa)

 

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