Il premier: «Escludo un altro lockdown nazionale, se si sviluppassero dei cluster interverremo in modo circoscritto»
Quota cento resta al palo. Parola del premier. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte lo annuncia al festival dell’Economia di Trento: «Quota 100 è un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale che si era creato. Non è all’ordine del giorno un rinnovo». Esperimento, dunque, chiuso: alla fine della finestra triennale, nessun rinnovo. Punto e capo. Con la stessa nettezza il capo del governo si dice convinto anche che non ci sarà un altro lockdown per l’Italia, «io escludo pubblicamente un nuovo lockdown» nazionale «perché siamo in una situazione diversa rispetto a quella di inizio anno: se si svilupperanno dei cluster potremo intervenire in modo circoscritto, perché abbiamo un sistema sofisticatissio per incrociare i dati. Ai cittadini dico: riprendiamo la vita sociale con cautela ma con fiducia. Se dovessero smettere il rispetto di minime regole è chiaro che i numeri potrebbero salire ma se continueremo come adesso sono molto fiducioso». Fiducioso, insomma, che l’Italia possa aver ripreso il cammino giusto. Anche sul fronte economico dove la grande partita, la madre di tutte le battaglie, si disputerà sul fronte recovery fund, che nelle intenzioni del premier «non sarà composto certo dai seicento progetti pubblicati e la cui diffusione abbiamo già denunciato alla procura. Non possiamo consentirci progetti parcellizzati: aggregheremo i singoli progetti che saranno in numero molto più ridotto e forniranno una visione di Paese, in linea con le indicazioni Ue». Infine aggiunge: «Per evitare di sprecare fondi europei cambierà tutto: avremo una struttura normativa dedicata al Recovery plan, che ci consentirà di individuare soggetti ad hoc e un percorso che ci consentirà di monitorare l’attuazione. Aspettate a giudicare».
Quindi, il tema delle tasse. «Dobbiamo operare per incrementare tutte le operazioni digitali – afferma il capo del governo – anche perché se non tocchiamo il denaro c’è meno occasione di contagio. Abbiamo già la fatturazione elettronica: il primo gennaio partono gli scontrini elettronici, per tutte le società e imprese, anche con fatturato al di sotto dei 400mila euro. Dal primo dicembre passeremo a incentivi con il “cashback” perché ci sia un mutamento di abitudini degli italiani e così contrastiamo anche il sommerso, creando le premesse per pagare meno tasse». Un altro passaggio, delicatissimo, Giuseppe Conte lo dedica alla scuola, «quello della scuola è un problema serio, che stiamo affrontando seriamente, abbiamo in vestito sette miliardi»; poi la difesa della ministra dell’Istruzione, «Credo che tutto si possa dire alla ministra Azzolina, tranne che ci ha messo poco impegno».
(La Stampa)