Mick Schumacher vince in F2
Hamilton è in pole position per la 96ma volta e Verstappen riesce a strappare a Bottas il secondo posto sulla griglia di partenza del Gran premio di Russia, mentre le Ferrari non superano il Q2. A leggere il finale, le qualifiche a Sochi non hanno mostrato grandi sorprese. In realtà, nel Q2 è successo di tutto: Vettel è andato pesantemente a muro, Hamilton ha rischiato l’eliminazione e Leclerc ha mostrato segni di nervosismo in crescita nel confronti della Ferrari.
A Vettel mancava l’incidente in qualifica per aggiornare il curriculum. Il pilota tedesco ha semidistrutto la sua Ferrari e ha costretto la direzione gara a sventolare la bandiera rossa a due minuti e 15 secondi dalla fine della sessione. Un tempo che in teoria consentiva agli altri piloti di fare un ultimo tentativo, a patto di ripartire svelti.
In quel momento Hamilton non aveva ancora il crono per passare al Q3. Il suo primo tempo era stato cancellato per uscita di pista, mentre il secondo tentativo era stato interrotto dalla bandiera rossa. Alla ripartenza, il leader del Mondiale si è ritrovato in fondo al gruppo. Per evitare la bandiera a scacchi ha dovuto violare un gentlemen agreement tra piloti (il divieto di sorpasso nel giro di lancio): ha passato Sainz e Perez, ha evitato per 8 decimi la bandiera a scacchi, si è guadagnato il passaggio al Q3 e li ha fatto il solito lavoro. Dal mezzo secondo in su il vantaggio sugli inseguitori. Dopo Verstappen (Red Bull) e Bottas (Mercedes) si sono qualificati: 4. Ricciardo (Renault); 5. Perez (Racing Point); 6. Sainz (McLaren); 7. Ocon (Renault); 8. Norris (McLaren); 9. Gasly (AlphaTauri); 10. Albon (Red Bull).
Il commento di Hamilton: ««Bello rivedere la gente sugli spalti. La sessione è stata una delle peggiori della mia carriera, con il cuore in gola fino all’ultimo. Sochi è il circuito peggiore in cui avere la pole, quindi sarà difficile vincere, ma intanto pensiamo a fare una buona partenza». Hamilton teme l’effetto scia del lungo rettilineo iniziale, che già in passato ha favorito i piloti in seconda fila.
Furioso Leclerc, che ha cacciato un urlo prima di spegnere la radio e poi, nelle interviste a Sky, si è fatto capire:
«Mi hanno detto che c’erano 2 secondi di margine per lanciarmi, ma poi ho visto che ce n’erano di più… stavo prendendo ritmo e magari potevo finire ottavo invece che undicesimo. Sono arrabbiato, devo calmarmi». Il pilota monegasco rimprovera al muretto box di averlo fatto accodare a Kvyat, mentre in realtà avrebbe potuto rallentare e prendersi un margine di pista per poter spingere di più.
Vettel, invece, ammette l’errore: «Ho perso la macchina alla curva 2 e poi alla 4, non sono riuscito a riprenderla». Partirà 15°, uno dei suoi peggiori piazzamenti della carriera.
L’unica buona notizia per la Ferrari arriva da Mick Schumacher, pilota della Driver Academy di Maranello. Il figlio di Michael ha vinto la gara di F2 e ha allungato in classifica: 186 punti, a più 18 su Illot. Se vincerà il campionato (e anche se ci andrà vicino) il prossimo anno potrebbe debuttare in F1 con l’Alfa Romeo.
(La Stampa)