Tridico si alza la paga con effetto retroattivo. È polemica all’Inps
Dimissioni. Le chiedono a gran voce gli esponenti di maggioranza e opposizione
dopo il caso sollevato da Repubblica e relativo al raddoppio di di stipendio di 50mila euro, con effetto retroattivo, approvati dal consiglio di amminstrazione dell’Inps per il suo presidente, Pasquale Tridico. Una maggiorazione di 50mila euro che fa schizzare lo stipendio a 150mila euro, il 50 per cento in più di quanto percepiva il suo predecessore, Tito Boeri. Una scelta che fa infuriorare partiti di destra e di sinistra, che ora invocano a gran voce l’abbandono dell’incarico da parte di Tridico.
Il premier Giuseppe Conte intanto assicura : “Non ero informato della vicenda. Vorrei approfondire la questione. Poi formulerò una valutazione piùcompleta”. E il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio annuncia: “Chiederò chiarimenti nelle prossime ore”.
Dal canto suo, la direzione centrale delle risorse umane dell’Inps con una nota sostiene di “non aver corrisposto al presidente Tridico compensi arretrati in seguito all’emanazione del fecreto del 7 agosto 2020 e, in ogni caso, gli Uffici dell’Istituto non hanno mai previsto l’erogazione di un compenso arretrato al Presidente per il periodo che va da maggio 2019 al 15 aprile 2020”.
In molti, però, dai diversi schieramenti chiedono le dimissioni di Tridico. “Italia, anno 20XY. ‘Ti ricordi quando l’Italia impazzì e si riempì di populisti? Quelli che cercavano il consenso con gli slogan come riduciamo gli stipendi alla casta! e poi, zitti zitti, ci prendevano tutti quanti per il c…’. Non rimane che capire che numeri mettiamo a posto di quella X e Y”, scrive su Twitter il deputato di Italia Viva e presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin.
La definisce come “una vicenda sconcertante” Debora Serracchiani, presidente del Pd della commissione Lavoro della Camera. “La vicenda dell’aumento dello stipendio del presidente dell’Inps ha aspetti sconcertanti, se non altro per la tempistica e per un deficit di trasparenza – dice – Confido che la legittimità dell’adeguamento non sia in discussione, anche in considerazione degli stipendi percepiti dai dirigenti statali di prima fascia, ma certo il momento avrebbe suggerito di valutare e gestire questo provvedimento con una diversa e più avvertita sensibilita’”.
Compatto nella richiesta di dimissioni il centrodestra. “Non ho parole – commenta il leader della Lega, Matteo Salvini – Invece di aumentarsi lo stipendio, il presidente dell’istituto prima paghi la cassa integrazione alle centinaia di migliaia di lavoratori che la aspettano da mesi, poi chieda scusa e si dimetta”.
Analoga la richiesta di Forza Italia. “Mezzo milione di italiani aspetta ancora la cassa integrazione e il presidente dell’Inps, con l’avallo del governo, si triplica lo stipendio con effetto retroattivo. Questa è la morale dei predicatori anticasta, che premiano così una gestione fallimentare. È la nuova frontiera del grillismo al potere: il reddito di arroganza”, attacca la presidente di Forza Italia, Anna Maria Bernini. Intanto, il senatore azzurro Maurizio Gasparri ha annunciato di aver chiesto, con un’interrogazione al premier Conte alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, “l’annullamento della delibera sulla aumento della retribuzione di Tridico”.
“Adesso basta, la misura è davvero colma”, sostiene Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Chiediamo – prosegue – le dimissioni di Tridico, amico dei grillini, e le scuse immediate di tutto l’esecutivo per questa ennesima vergogna firmata Movimento 5 stelle”.
(La Repubblica)