19 Luglio, 2024
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Roma, “Quell’albero crollato addosso, così sono salva per una questione di centimetri”

Erano le 18.15 di ieri sera. Giovanna Laurenti, 19 anni, guidava la sua minicar in via Filippo Marchetti, in compagnia di una sua amica: andavano a casa di amici. Non stava piovendo, né tirava vento. All’improvviso un albero di grosso fusto scricchiola e crolla proprio sulla macchina di Giovanna e su altre vetture parcheggiate, sfondandole. Poteva finire molto peggio per Giovanna e l’amica. A Roma la mancata manutenzione sugli alberi è ormai una questione di sicurezza e incolumità personale.

E oggi Giovanna vuole raccontare meglio cosa è successo, sperando che serva a qualcosa. “Sono ancora un po’ spaventata, è successo tutto in pochissimi secondi. Mi ero accostata sul lato sinistro per parcheggiare, non stava piovendo e il vento non era così forte, avevo anche i finestrini abbassati. All’improvviso ho sentito uno scriccchiolio fortissimo dall’altra parte della carreggiata, un po’ indietro rispetto a dove eravamo noi. Mi sono spaventata e ho subito capito che era un albero che stava crollando, da solo. È durato tutto pochissimo, tre secondi, ho visto che l’albero stava cadendo di traverso rispetto alla strada, bloccandola e piombandoci addosso. Di istinto ho frenato. Il tronco centrale ci ha sfiorato e i rami ci hanno preso. Le altre macchine sono state distrutte, almeno sette compresa la mia che ha avuto il paraurti rotto, il fanale destro sfondato e danni alla fiancata destra. Altre macchine hanno avuto danni molto più gravi”.

Giovanna sa che è salva per una questione di centimetri, ma spiega anche che non si può rischiare la vita perché gli alberi cadono per mancanza di manutenzione. “Quando ho visto l’albero cadere ho pensato di morire, non potevo fare niente e mi sono sentita completamente in balìa degli eventi. L’albero per miracolo non mi ha toccato e quando mi sono resa conto che era tutto a posto sono rimasta in stato di shock. Non ricordo bene, sono uscita dalla macchina, avevo le gambe che non mi reggevano e non riuscivo a respirare ma per fortuna due persone che abitavano lì vicino ed erano infermieri mi hanno aiutato a riprendermi. Sono stati molto bravi.

La mia amica non aveva sentito lo scricchiolio e non capiva perché urlavo, poi si è girata e ho solo visto che istintivamente si copriva con le braccia. È incredibile che si possa rischiare la vita in questo modo. Siamo state molto fortunate perché non ci siamo fatte nulla ma se fossimo stati pochi centimetri più in la il tronco ci sarebbe caduto addosso e la minicar si sarebbe disintegrata. È assurdo che accada una cosa del genere. I residenti della via dicono che gli alberi di quella via dovevano essere potati da tempo”. Lunedì Giovanna inizia la sua carriera di studentessa universitaria alla Sapienza, facoltà di Economia. Ripensa agli alberi di via Marchetti, e a quelli di Roma in generale, e tira un sospiro di sollievo. Ma il problema rimane.

(La Repubblica)

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