Fabio Quartararo ha vinto a Barcellona e i 25 punti conquistati valgono oro in una giornata in cui due dei suoi diretti rivali in classifica hanno avuto una battuta d’arresto.
La più clamorosa è stata quella di Andrea Dovizioso, la cui gara è durata solo due curve con Zarco che lo ha coinvolto nella sua caduta. Anche Viñales ha avuto grossi problemi, è stato sfilato in partenza ed è arrivato al traguardo solo 9°. Il francese invece non ha sbagliato niente e ha gestito la gara alla perfezione. Nei primi giri si è messo alle spalle di Morbidelli e Rossi, dopo 6 giri ha saltato Valentino alla staccata della prima curva, 3 giri dopo ha fatto lo stesso con Franco. Fabio ha poi imposto il proprio passo, cercando di controllare il Dottore, che si era messo alle sue spalle dopo un errore di Morbidelli. Purtroppo Rossi ha commesso un errore a 9 giri dalla fine, alla seconda curva, perdendo il controllo della sua Yamaha e finendo la gara nella ghiaia. È il suo secondo errore consecutivo dopo quello a Misano la scorsa domenica.
Quartararo ha conquistato la sua terza vittoria della stagione in solitaria e si è trovato in testa al campionato con 108 punti, 8 in più di Joan Mir che ha portato la sua Suzuki sul secondo gradino del podio davanti alla moto gemella di Rins. I due compagni di squadra hanno avuto la meglio negli ultimi giri su Morbidelli, nei guai con le gomme, che si è dovuto accontentare della medaglia di legno.
«Non sono partito benissimo, ma poi sono riuscito a fare dei sorpassi puliti. Ho sofferto molto l’ultimo mese, non ero sul podio da Jerez e non è stato facile dal punto di vista mentale. Devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine» ha detto il pilota di Petronas dopo la vittoria.
Fuori Dovizioso (ora a 24 punti da Quartararo), il migliore pilota della Ducati è stato Jack Miller, che ha avuto la meglio sul filo di lana sul compagno di squadra Pecco Bagnaia, autore di una convincente rimonta dopo delle brutte qualifiche. Dietro al piemontese sono arrivati Nakagami (Honda) e Petrucci, poi il già citato Viñales e Crutchlow a chiudere i primi 10.
(La Stampa)