Un focolaio scoppiato dopo una festa Erasmus organizzata lo scorso lunedì sera in piazza Scaravilli,
in piena zona universitaria, allarma gli esperti della Sanità pubblica. Finora sono dieci i giovani contagiati, in gran parte spagnoli, tutti fra i 20 e i 24 anni. Ma il numero dei positivi potrebbe aumentare, visto che le persone sottoposte a sorveglianza da parte dell’Ausl sono alcune decine.
Una ragazza con sintomi
L’allarme è scoppiato a metà settimana quando una ragazza con sintomi, che aveva partecipato alla festa, è risultata positiva al tampone. I detective del virus si sono subito attivati per cercare tutti i contatti stretti, anche con l’ausilio di mediatori visto che si parla di ragazzi stranieri. Alcuni giovani si sono presentati autonomamente in ospedale dopo il passaparola scatenato dalle prime notizie di contagio e adesso il lavoro più difficile è ricostruire tutta la rete dei contatti per isolarli e, se necessario, testarli.
Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica, da mesi con la sua squadra insegue questo genere di focolai, talvolta imprevedibili, come dimostrano i 58 contagi legati a dei canti in chiesa scoperti nelle scorse settimane. ” Secondo noi i ragazzi coinvolti non hanno portato il virus dalla Spagna ma l’hanno preso qui. Io voglio lanciare un appello: bisogna fare attenzione. Non è il periodo delle feste. Se si organizzano, è bene che siano fatte all’aperto, con poche persone e in condizioni di massima sicurezza”.
La notizia del focolaio in piazza Scaravilli arriva al termine di un weekend molto difficile in zona universitaria. Di fatto è stato il primo banco di prova dopo la riapertura dell’università, avvenuta lunedì scorso, che ha visto il ritorno in città del 30- 35% degli studenti: migliaia di persone. Comitati e residenti raccontano di assembramenti, caos e poche mascherine in tutti i ritrovi tipici degli studenti: da piazza Verdi a via Petroni fino a piazza Aldrovandi. Dopo che venerdì il sindaco Virginio Merola ha imposto la chiusura per sei mesi dalle 21 alle 6 al Kaffeina Kaffè di via dei Bibiena, ieri sera la Polizia locale ha multato altri cinque bar della zona: ai gestori le sanzioni verranno notificate oggi. I motivi sono spesso simili: troppo affollamento davanti all’ingresso e nessun rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid.
Residenti preoccupati
I comitati dei residenti sono preoccupati. A partire da Otello Ciavatti, di Piazza Verdi: ” Per gli affollamenti che ci sono, sembra di essere tornati al periodo prima del virus. Con una differenza: allora il problema era principalmente il rumore, adesso c’è anche il rischio del contagio legato alla mancanza di sensibilità e intelligenza sociale. È grave, perché parliamo di giovani universitari che dovrebbero essere consapevoli dei rischi”. Ciavatti denuncia canti, bonghi e chitarre davanti al teatro Comunale e non solo fino a notte fonda, “una filiera del rumore e assembramenti senza mascherine”. “Una residente mi ha raccontato che in piazza Aldrovandi c’era un muro di ragazzini ” , aggiunge Giuseppe Sisti dell’associazione di via Petroni. Anche lui denuncia ” grande confusione, gente che urla, schiamazzi, nessuna mascherina”.
I numeri del virus
Una storia che si ripete. Ma in epoca di coronavirus non è la stessa cosa. L’epidemia, almeno in questi giorni, sembra dare ancora respiro all’Emilia-Romagna. Per il secondo giorno di fila il numero di nuovi contagi è a due cifre: 96 quelli registrati ieri, di cui 54 persone senza sintomi e 48 sottoposte a test quando erano già in isolamento, tutte scovate grazie a novemila tamponi e duemila test sierologici. Reggio, Piacenza e Bologna le province più colpite. Un altro decesso: un uomo di 93 anni di Parma. L’età media dei nuovi contagiati resta bassa, 38 anni. I ricoveri nei reparti Covid salgono a 201 (uno in più), calano leggermente i pazienti in terapia intensiva (sono 15, due in meno).
(La Repubblica)